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Addio a Valeria Miotto, dall’ex Pci alla Cgil: una vita di militanza

Si è spenta a 58 anni, il cordoglio nel partito e nel sindacato. Borroni: un carattere solare. Marchini: cementava relazioni

Monica Viviani
1 minuto di lettura

MANTOVA. Chi l’ha conosciuta ne ricorda la dolcezza e al contempo la determinazione, la capacità di cementare relazioni come quella di non tirarsi mai indietro quando nel partito o nel sindacato c’era da farsi in quattro, la disponibilità infinita, la positività, la sua «splendida risata». Dopo una vita che l’ha vista impegnata nel Pci prima e nel Pds e Ds poi come nella Cgil, Valeria Miotto se ne è andata a soli 58 anni.

Il suo impegno politico iniziato da giovanissima la vede dai primi anni ’80 in via Conciliazione 25, allora sede della federazione provinciale del Pci: «È stata la mia segretaria nel periodo in cui sono stato segretario provinciale – ricorda Roberto Borroni – mi dispiace tantissimo, era bravissima con un carattere solare, sempre disponibile e sorridente». Valeria «era capace di mettere a suo agio chiunque – aggiunge l’ex sindaco di Felonica Dante Maestri – Quando andavo in federazione mi accoglieva il suo sorriso». Figlia di un dirigente della Cgil, l’attività sindacale inizia come militante e delegata e nel giugno del 2003 entra nella segreteria della Fp Cgil di Mantova dove resta fino al 2006 per passare alla segreteria della Fp Cgil Lombardia fino al 2009.

«Quell’anno la richiamai a Mantova – racconta l’ex segretario generale della Cgil Massimo Marchini – come segretaria organizzativa della Camera del Lavoro, era il numero due del sindacato e per tre anni abbiamo lavorato gomito a gomito. Era aperta, sempre disponibile, capace di cementare relazioni ed era una che si rimboccava le maniche sempre, anche quando c’era da raccogliere le bandiere dopo una manifestazione. Nel 2012 decise di tornare al suo lavoro in prefettura per una scelta di vita e famiglia, ma agli eventi importanti non mancava mai come alla mostra che organizzammo a Palazzo della Ragione nel 2016». «Era una compagna solare, positiva, sempre disponibile» ricordano dalla segreteria provinciale del sindacato dove la notizia della sua scomparsa «ci ha presi alla sprovvista, è un duro colpo» dice commossa Rita Bonizzi che con Valeria ha condiviso anche il percorso politico.

Il marito Gianni Pecchini, la sorella Elisa, i nipoti e chi l’amava la saluteranno per l’ultima volta domani alle 11 alla casa funeraria di Levata.

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