Una rivendita del falso scoperta in un garage: sequestrati 500 articoli
Nel finto negozio giubbini e maglioni dei marchi più famosi. Valore di circa 50mila euro, denunciato il commerciante
ASOLA. All’apparenza, un garage. In realtà, un bazar della contraffazione. E’ ciò che hanno scoperto i carabinieri di Asola, dopo un servizio di osservazione davanti a quello strano via vai in una anonima rimessa del centro abitato.
In quel garage, dove a tutte le ore entrava e usciva gente, i militari della stazione locale hanno trovato 500 articoli di abbigliamento con le etichette dei più famosi marchi di abbigliamento del mondo, da Louis Vuitton, Colmar, Stone Island, Gucci, per fare qualche nome. Merce che veniva rivenduta a 30, 40, 70 euro al massimo quando, in realtà vale parecchie centinaia di euro. I carabinieri hanno sequestrato tutta la merce, che avrebbe fruttato circa 50mila euro e hanno denunciato il rivenditore, un marocchino di cinquant’anni, per ricettazione e introduzione sul territorio italiano di merci con marchi contraffatti.
La scoperta è stata fatta grazie ad alcune segnalazioni e ad una lunga osservazione del negozio-garage da parte dei carabinieri.
Appena avuto il via libera dalla procura, i militari hanno fatto irruzione e dentro hanno trovato una perfetta falsa boutique: i giubbini delle grandi firme erano appesi uno a fianco all’altro, catalogati per marca, modello, colore e stagione. A seguire, maglioni, felpe, camicie, sciarpe, scarpe e accessori per uomo donna e bambino. Organizzato alla perfezione per soddisfare le richieste più disparate.
Ad un esame attento degli articoli, è emersa subito però la scarsità qualitativa del prodotto, per le cuciture non accurate, il materiale impiegato di poco pregio rispetto a quello originalmente impiegato dai grandi marchi della moda. Per non parlare del prezzo da bancarella. Tutta la merce sequestrata verrà depositata all’Ufficio corpi di reato del Tribunale di Mantova.
Resta ora da scoprire chi produceva i capi di abbigliamento. Le indagini, infatti, non sono concluse.
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