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Due comuni in campo per far restare il medico: raccolte 250 firme

Nel periodo del lockdown il dottor Barakat Ziad si era fatto conoscere per la sua disponibilità e la sua attenzione.

Luca Cremonesi
1 minuto di lettura

CAVRIANA e PONTI SUL MINCIO . Due comuni si attivano, anche con una raccolta firme, per far restare un medico condotto.

Si tratta del dottor Barakat Ziad, medico di origini libanesi che, da alcuni mesi, è in servizio nei due comuni morenici.

Nel periodo del lockdown il dottore si era fatto conoscere dai cittadini delle due comunità per la sua disponibilità e la sua attenzione.

In molti, infatti, avevano voluto raccontare le attenzioni che Barakat Ziad riservava alle persone che aveva in cura.

Tanti avevano sottolineato la sua disponibilità quasi ad ogni ora della giornata e, non ultima, la sua gentilezza nel prestarsi ad andare di persona a comprare farmaci in farmacia e a portarli a casa alle persone impossibilitate a muoversi.

Un vero angelo, come era stato descritto dai cavrianesi, che ora rischia però di volare via.

Il contratto di medico condotto scadrà il prossimo 31 dicembre e così le due comunità di Cavriana e di Ponti sul Mincio rischiano di restare senza la professionalità del dottor Ziad.

I due paesi si sono attivati e a Cavriana sono state raccolte oltre 250 firme che, nei giorni scorsi, «abbiamo consegnato al sindaco Giorgio Cauzzi» raccontano i promotori.

«Sappiamo che il dottor Barakat Ziad non è titolare e l'impegno sui due comuni è importante, sotto tutti i punti di vista, da quello degli spostamenti a quello di gestire due ambulatori. Tuttavia, noi abbiamo scritto lettere ad Ats e ora ci siamo rivolti al sindaco perché possa far pressione e far si che Ats renda di ruolo il medico qui nelle nostre comunità».

«I cittadini si sono organizzati spontaneamente e io ho dato loro il mio appoggio per comunicare ad Ats le firme raccolte e provare a intercedere - spiega il primo cittadino Cauzzi - tuttavia sappiamo che la situazione medici condotti non è di facile gestione e ci sono molte sedi vacanti e, allo stesso tempo, molti medici precari. Cercherò, da parte mia, di parlare con Ats al fine di capire se ci sono margini perché Barakat Ziad possa restare a lavorare su questo territorio dove è stimato da tutti». —

L.C.. © RIPRODUZIONE RISERVATA .

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