In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Attracchi fluviali e chimica risanata, ecco il piano per la zona industriale di Mantova

Pronto il masterplan decennale della Provincia per rigenerare l’area dai laghi e quella produttiva. Piattaforma intermodale, bonifiche, ampliamento del raccordo ferroviario: ora è caccia alle risorse

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Rigenerare un’area alle porte della città che presenta molte criticità per darle nuove prospettive di sviluppo. È l’obiettivo del Masterplan «polo produttivo-Sin» elaborato dai tecnici della Provincia e di cui il consiglio, nell’ultima seduta, ha preso atto. Si tratta di uno strumento strategico di indirizzo che farà parte del futuro piano territoriale di coordinamento provinciale per adeguarsi a quello regionale, capace di mettere a sistema idee per completare e riqualificare un’importante area a est di Mantova, dove ci sono il porto fluviale di Valdaro e molte aziende. Nello specifico, l’area interessata dal Masterplan è di 1.840 ettari delimitata dal perimetro del Sin, la zona inquinata da bonificare, e che arriva a nord est fino al ponte dei Mulini, scende lungo il confine dei laghi di Mezzo e Inferiore e della Vallazza, segue il tracciato della A22 fino all’intersezione con via Brennero per poi tornare al confine con il Sin lungo la proprietà Mol.

Tanti progetti

La Provincia ha messo insieme tutti i progetti in corso e quelli futuri già condivisi con il Comune capoluogo e, a sua volta, ha definito alcune proposte riguardanti le infrastrutture, gli attracchi fluviali, le bonifiche e le misure di mitigazione ambientale. Il piano avrà una valenza decennale e servirà a candidare la progettazione e la realizzazione delle opere previste a bandi nazionali e internazionali per reperire i fondi necessari. Non esiste ancora una stima degli investimenti che serviranno, ma sicuramente si parla di decine e decine di milioni di euro, tutti da trovare (a parte i 16 già disponibili per le bonifiche del Sin e i 50 che dovrebbero arrivare al Comune di Mantova dall’Autobrennero appena sarà arrivata la concessione).

Tra i progetti previsti, quello che è a uno stato più avanzato ed è quindi più definito, è la piattaforma intermodale pubblica, di cui la Provincia dispone già di un progetto di fattibilità per realizzarla a Valdaro, nell’area Olmo Lungo. Un’infrastruttura che dovrà collegare porto, ferrovia e casello autostradale. Nel piano si tiene conto di tutta la problematiche relative alle bonifiche del petrolchimico, per le quali ci sono anche risvolti penali (è di questi giorni la decisione della procura di chiedere il rinvio a giudizio per 38 manager delle aziende con l’accusa di aver ritardato il risanamento ambientale).

Vengono indicati tutti gli interventi di disinquinamento necessari: dalla zona dell’ex impianto del cloro-soda alle varie discariche individuate (sei), alla bonifica del canale sisma (oltre al cavo San Giorgio e a un’indagine ambientale da condurre sulla darsena del petrolchimico).

Le infrastrutture previste riguardano il ripristino della banchina della cartiera sul lago di Mezzo, il collegamento del terminal a Formigosa per i Tir che arrivano dall’Autobrennero, l’ampliamento del viadotto sul raccordo ferroviario. Ci sono poi i lotti di ampliamento del porto, il terzo e il quarto, verso Formigosa, di cui solo il terzo, per ora, è allo studio del Comune. Il quarto lotto potrebbe anche comportare la chiusura dell’anello ferroviario che oggi si ferma al porto e in futuro potrà raggiungere il previsto terminal dei Tir.

L’eredità

Il Masterplan diventa un’eredità importante per la prossima amministrazione provinciale. «A conclusione del nostro mandato – spiega il vice presidente della Provincia con delega alla pianificazione territoriale Paolo Galeotti – abbiamo ritenuto opportuno che il consiglio prendesse atto di questa prima proposta di Masterplan in quanto strumento di indirizzo strategico che sviluppa la programmazione di un territorio ed è espressione della volontà di questa amministrazione. Questo passaggio – conclude Galeotti – consentirà di proseguire nel lavoro di confronto interno ed esterno per arrivare a una maggiore definizione delle progettualità già previste». —
 

I commenti dei lettori