Lattiero caseario in abbandono, ma per la sede c’è uno spiraglio
La villa che fino al 2005 ospitò l’istituto era in vendita a un milione e mezzo. Ma l’Ersaf non è riuscito a cederla. L’ipotesi: affidarla in concessione gratuita
Nicola CorradiniMANTOVA. Vista dalla strada (via Pilla, il prolungamento di via Cremona a Castelnuovo di Borgo Angeli) la palazzina dell’ex Istituto lattiero caseario appare come una villetta in stile Ventennio ancora in buono stato. Un’occhiata superficiale non dice che, al contrario, quella palazzina è abbandonata da una quindicina di anni e che i suoi interni sono stati nel tempo più volte saccheggiati da vandali e ladri di rame. Ma la sua posizione, il suo ampio giardino (certo non più curato) che arriva fin alle sponde del lago Superiore, hanno più volte spinto gli abitanti del quartiere a rimanere scandalizzati di tanto spreco, a chiedere alla proprietà di destinarlo a nuova funzione, magari mettendolo in vendita.
E il proprietario, vale a dire l’Ersaf (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste) ci ha provato in questi anni a metterlo in vendita, per destinarlo in particolare a diventare struttura ricettiva nell’ambito del turismo naturalistico. Senza esito concreto, visto che oltre a manifestazioni di interesse, offerte non ce ne sono mai state.
Ne sa qualcosa il consigliere regionale Cinquestelle, Andrea Fiasconaro, che un anno e mezzo fa si era interessato al destino di questa palazzina, il cui valore patrimoniale si aggira sul milione e mezzo.
Il complesso comprende anche la casa del custode, i magazzini, l’ex porcilaia spingendosi fino ai confini della proprietà sulla sponda del lago Superiore. In totale un’area di quasi 5 ettari con una superficie lorda di immobili di 2.412 metri quadrati. L’ultimo a lasciare l’area è stato proprio il custode, nel 2011.
Ci aveva provato Gianni Fava, all’epoca assessore regionale all’agricoltura, a stimolare la trasformazione del complesso ad uso turistico. Ma la cosa, appunto, si è fermata.
Qualche abitante della zona, ogni tanto, ci riprova ad informarsi, a chiedere se qualcosa sia cambiato. Possibile che tutto questo debba essere lasciato andare in malora? Tanto più che pochi anni fa sono anche stati fatti dei lavori per sistemare il tetto e per riparare alcuni danni alla palazzina. Fiasconaro ha provato ad informarsi ancora una volta in Regione. Ma dall’assessorato all’agricoltura gli hanno risposto che grosse novità non ce ne sono e che lo scoppio della pandemia non ha certo contribuito a sbloccare la situazione. Ora però ci sarebbe uno spiraglio. «La proposta di Ersaf, riferita alla valorizzazione del complesso immobiliare con l’affidamento in concessione, a titolo gratuito a favore di enti o associazioni che operano con scopi sociali, culturali, ambientali e turistici, attende il via libera dell’assessorato. L’atipica concessione si proporrebbe di individuare più soggetti che si impegnino a realizzare un circuito nazionale e regionale di eccellenza a sostegno dell’offerta turistica del luogo».
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