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Sul progetto per la piscina di Mantova pesa l’incognita tribunale

La giunta dà il via libera (con prescrizioni) alla proposta di Sport Management. Inizio lavori previsto entro il 20 dicembre: ma serve l’ok dei commissari giudiziali

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Ecco il progetto di Sport Management, redatto dalla Hf srl, per riqualificare la piscina Dugoni e mantenere l’impegno preso con il Comune quando, nel 2014, le venne allungata di dieci anni la concessione dell’impianto, e rinnovato questa estate. Lavori per circa 800mila euro, che sono stati condensati in un progetto inviato al Comune già nel 2019 e di cui la giunta «ha preso atto» con una serie di prescrizioni solo la settimana scorsa (di mezzo ci sono stati il lungo lockdown e le elezioni). Sulla loro realizzazione, però, incombe l’incognita del concordato preventivo a cui la società veronese è stata ammessa dal tribunale.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Sport Management chiede il concordato: nubi sulla Dugoni]]

Si diceva delle prescrizioni volute da Via Roma. La prima riguarda il quadro economico dei lavori, che va ridefinito riducendo l’importo del progetto di 120mila euro (85mila euro per gli interventi sugli impianti meccanici e 35mila euro per i lavori edili). L’importo complessivo dovrà rimanere inalterato, ma i costi vanno spalmati su altre voci.

La seconda prescrizione è quella più onerosa. Via Roma chiede che si intervenga, oltre che sull’adeguamento dell’impianto di trattamento dell’acqua, anche sugli impianti di adduzione e ricircolo dell’acqua dell’intera parte esterna, arrivando ad un loro corretto dimensionamento. Che i tecnici del Comune non trovano nel progetto definitivo-esecutivo di Sport Management e che ne costituisce "la principale criticità". Non solo. Per il Comune va fatta una progettazione complessiva che dovrà ricomprendere oltre che la parte di impiantistica (impianti meccanici ed elettrici) anche «la risistemazione delle aree esterne», e cioè quelle verdi o pavimentate, che «saranno coinvolte dalla riqualificazione dell’impiantistica del lido esterno».

I lavori dovranno tassativamente iniziare entro il 20 dicembre, come Sport Management si era impegnata a fare sottoscrivendo con il Comune l’accordo, nel luglio scorso, che è stato alla base dell’apertura estiva dell’impianto natatorio. I primi lavori a partire saranno quelli relativi agli impianti, che comporteranno la quota maggiore della spesa prevista; nell’estate del 2021, poi, verranno realizzati gli interventi sull’area esterna.

«Abbiamo incaricato uno studio tecnico, la Sama, specializzato in impiantistica natatoria di esaminare il progetto di Sport Management – spiega l’assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli – Progetto poi analizzato anche dai tecnici del nostro settore territorio e lavori pubblici che si sono limitati a prendere atto delle conclusioni della Sama. Il quadro economico va, dunque sistemato, rimodulando alcune voci e va redatto un progetto generale per tutta l’area, compresa quella esterna».

Per Sport Management il periodo non è dei più rosei. A metà ottobre ha chiesto al tribunale di Verona l’ammissione al concordato preventivo a causa delle difficoltà economiche avute in seguito della lunga chiusura per Covid. Il giudice ha accolto la domanda e le ha dato tempo fino al 20 febbraio 2021 per presentare un piano di ristrutturazione del debito; nel frattempo, ha nominato due commissari giudiziali, l’avvocato Federico Cracco e il commercialista Erik Rambaldini, entrambi di Verona, che vigileranno sulla procedura. A questo si è aggiunta la recente chiusura dell’impianto per la nuova ondata di contagi.

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