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La quercia secolare da abbattere a Poggio Rusco: il fronte del no si allarga e prepara una petizione

L’associazione nazionale Stai: «Serve una controperizia Siamo pronti con una diffida». Il sindaco cauto: «Un dispiacere ma temo sia necessario»

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POGGIO RUSCO. L’appello per salvare la quercia secolare all’interno del parco di villa Paleotta che la Soprintendenza ha dichiarato abbattibile, fa proseliti. Lanciato da Augusto Longhi, comproprietario del complesso di edifici seicenteschi con parco e bosco annessi, l’invito sospendere la “condanna a morte” e a procedere ad una ulteriore verifica riceve il sostegno dei movimenti ambientalisti e di tutela della zona, ma anche di associazioni nazionali che si occupano di salvaguardare il verde.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) La quercia secolare sarà abbattuta «Fermate lo scempio»]]

La quercia, della circonferenza di oltre tre metri e mezzo avrebbe una età ultra secolare e svetta nella sua imponenza anche in fotografie scattate un secolo fa. All’interno della villa si trova nella porzione di proprietà della società Agricola Lombarda, che fa capo ad uno dei fratelli Longhi. Il timore, lamentato già nel 2017, è che l’inclinazione del tronco verso gli edifici possa rappresentare un rischio per la stabilità dell’enorme pianta e per gli immobili sottostanti.

Dopo una perizia agronomica del 2017 che raccomandava le cure necessarie, dieci giorni fa è giunto l’ok firmato dalla Soprintendenza per l’abbattimento.

«Questi alberi sono un bene della comunità - ha scritto l’associazione Ambiente e Vita - vanno curati e difesi perché rappresentano un patrimonio per tutti. Chiediamo a tutti i cittadini di farsi parte attiva per risparmiare la vita all’albero più longevo di Poggio Rusco». In attesa di formulare una petizione, sulla pagina Facebook del gruppo è stata lanciata l’iniziativa “Il gigante della Paleotta”.

In campo scendono anche associazioni nazionali. «Chiediamo venga fatta una controperizia - dice Marco Menghini, referente dell’associazione Stai (stop taglio alberi Italia) - fior di sentenze tutelano come bene collettivo anche alberi privati. Siamo disposti a dare assistenza legale e stiamo valutando una diffida».

Cauto l’atteggiamento del Comune: «Il bene è privato - dice il sindaco Fabio Zacchi - certo fa male al cuore sentire la parola abbattimento, ma anche nelle cure forestali a volte serve agire in profondità dove ci sia da tutelare l’incolumità di persone o beni storici». 

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