Gli inquilini del Sunia protestano con l’Aler: non pulisce le caldaie
Le lamentele da Mantova, Suzzara, San Benedetto e Ostiglia. Il sindacato: ma tra gli abitanti c’è chi non rispetta le regole
Sandro Mortari
MANTOVA. Il sindacato degli inquilini Sunia si scaglia contro l’Aler. Lo fa con un comunicato in cui ricorda i difficili rapporti con l’Azienda causati da una manutenzione degli alloggi ritenuta deficitaria da chi vi abita. È un problema che si trascina da tempo e che riemerge prepotentemente ogniqualvolta si liberano risorse regionali da destinare ai lavori.
Il piano. Il Sunia, il sindacato della Cgil, interviene dopo che nei giorni scorsi era arrivata la notizia dello stanziamento regionale di 10 milioni di euro all’Aler di Brescia, Mantova e Cremona. Soldi da utilizzare dopo che l’Azienda regionale per gli alloggi popolari avrà presentato un piano di manutenzione (il termine è scaduto lo scorso 23 novembre) in cui vengono indicati gli alloggi sfitti da ristrutturare per immetterli di nuovo nel mercato delle assegnazioni. Questa volta, però, il casus belli è bene individuato nello stato di manutenzione delle caldaie e delle parti comuni dei condomini in quattro Comuni.
«Diversi residenti nelle palazzine Aler di Suzzara, San Benedetto Po, Ostiglia e Mantova, quartiere Lunetta – dice il Sunia – sino sono rivolti a noi per lamentare la mancata manutenzione e la pulizia delle caldaie in alcuni appartamenti tra il 2019 e quest’anno, nonostante gli stessi abbiano già versato le somme richieste, di cui richiedono ora la restituzione».
Gli inquilini lamenterebbero anche il fatto che la manutenzione e la pulizia delle parti comuni nei condomini non vengano effettuate a regola d’arte. «E i vari reclami inviati alla segreteria dell’Aler – sostiene il Sunia – molto spesso non vengono nemmeno presi in considerazione». L’azienda regionale, secondo il sindacato degli inquilini, nel controbattere alle accuse si limiterebbe a sostenere che tutti gli interventi necessari vengono approntati, ma che «sarebbero vanificati dalle condotte di alcuni assegnatari».
Maniere forti. Il Sunia ne prende atto e ricorda di aver sempre «energicamente» rappresentato le lamentele degli inquilini, e riconosce che alcuni di loro talvolta non rispettano i regolamenti condominiali e la normativa che disciplina gli alloggi del servizio abitativo pubblico (quelli di edilizia residenziale pubblica fino a poco tempo fa).
Se, invece, tutte le norme venissero osservate, il sindacato «potrebbe essere un interlocutore più incisivo, in modo da promuovere con maggior efficacia le istanze dei propri rappresentati». Anzi, il Sunia ritiene che Aler debba passare alle maniere forti nei confronti degli assegnatari più indisciplinati che non rispettano i loro vicini o non osservano le regole condominiali; l’azienda dovrebbe, infatti, coinvolgere «direttamente anche le singole amministrazioni locali e, se necessario, anche le forze dell’ordine», denunciando i trasgressori.
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