L’ex Marocchi torna alla vecchia società, il Comune: la diano a noi per bonificarla
Il curatore getta la spugna dopo 14 aste andate deserte. Il vicesindaco: la Regione deve inserirla tra i siti inquinati
giacomo quartaroliROVERBELLA. Rimane ancora senza un futuro certo l’area dell’ex smalteria Marocchi nel centro di Roverbella. L’immobile, che si sviluppa su una superficie di 10mila metri quadrati nel cuore del paese, era stato affidato, a seguito del fallimento del 2009, a un curatore fallimentare incaricato di vendere il sito.
La curatela fallimentare ha indetto, nel corso della sua attività, ben 14 aste, tutte andate deserte, nonostante la progressiva svalutazione dell’immobile, passato da un valore iniziale stimato oltre i 600mila euro ai circa 90mila dell’ultima gara. Dietro all’assenza di offerte per l’acquisizione vi era e vi è un problema di inquinamento ambientale causato dall’attività dell’ex stabilimento. A fronte di questo stato di inquinamento e di un interesse sul sito, espresso da parte della giunta precedente, l’ex sindaco Antonella Annibaletti aveva disposto e finanziato, nel 2018, un’analisi ambientale per un costo di circa 25mila euro che ha rivelato una situazione meno grave di quanto previsto.
Le analisi a seguito dei carotaggi hanno indicato che l’inquinamento dell’area è perlopiù superficiale e non intacca la falda acquifera. Al termine delle verifiche, come riferito dalla stessa Annibaletti, «la giunta aveva provveduto a candidare il sito per la bonifica d’ufficio da parte della Regione, quantificando il costo dell’operazione in 800mila euro».
L’amministrazione comunale, in assenza di una risposta da parte della Regione sulla presa in carico della bonifica, non ha però formalizzato alcuna offerta alla curatela per l’acquisto dell’ex Marocchi. L’azione del Comune si è dunque conclusa nell’aprile 2019, quando il curatore fallimentare, il dottor Sergio Pajola, ha prodotto l’istanza di abbandono poiché «si è ritenuto infruttuoso continuare nei tentativi di vendita».
Pajola ha comunque precisato che «certamente l’amministrazione Annibaletti, con la quale la curatela ha collaborato attivamente, ha dimostrato un forte interesse nei confronti dell’immobile disponendo una serie di indagini e verifiche ambientali e producendo una valutazione dei costi di bonifica». L’ex curatore dell’immobile ha inoltre riferito che l’istanza di abbandono è stata accolta dal giudice e che dunque l’area, stando alle norme procedurali, è da restituire «al legittimo proprietario che è ancora la Marocchi srl anche se non ha più alcun tipo di personalità giuridica».
L’attuale amministrazione si esprime sul tema attraverso la vicesindaco Alessandra Madella, confermando un interesse da parte del Comune per il recupero dell’area.
«Stiamo monitorando attentamente la vicenda – afferma – per capire come potrà evolversi e come potremmo eventualmente intervenire sulla base di finanziamenti regionali per la bonifica, ma chiaramente tutto dipende da una definizione della proprietà poiché quella vecchia non esiste più e dunque al momento non abbiamo un interlocutore». In qualsiasi caso, «abbiamo chiesto alla Regione, attraverso un’osservazione alla procedura di valutazione ambientale strategica, l’inserimento dell’area nell’elenco dei siti inquinati della Regione poiché non risultava ancora compresa».
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