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Lavori alla Dugoni di Mantova, il progetto è fermo: il Comune sollecita il gestore a iniziare

Ma per Sport Management gli interventi vanno ridiscussi. Via Roma ribatte: avvii il cantiere e si adegui alle prescrizioni

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. 20 dicembre, domenica. La data sul calendario è già di per sé rossa e spicca tra gli altri giorni feriali tutti neri. All’ufficio sport del Comune di Mantova è, però, cerchiata per farla risaltare ancora di più. E non farsela sfuggire. Entro domenica 20, tra undici giorni, Sport Management, la società veronese che gestisce il centro natatorio Dugoni, dovrà avviare i lavori di riqualificazione concordati con il Comune lo scorso luglio.

Era il tempo della riapertura estiva della piscina, ma il primo tunnel Covid da cui si era appena usciti, aveva appesantito i bilanci della società che faticava a riprendere l’attività. E così chiese aiuto al Comune. L’accordo fu trovato: Sport Management pagava il canone arretrato (cosa che poi nel corso dei mesi successivi farà regolarmente) e si impegnava a realizzare, tra quest’anno e l’anno prossimo, i lavori (finora solo promessi) che nel 2014 la giunta Sodano pretese per allungare di dieci anni la concessione.

Via Roma, in cambio, abbonava ai gestori i canoni 2020 e 2021 (126mila euro all’anno). In particolare, Sport Management avrebbe dovuto effettuare lavori per 500mila euro sull’impianto di filtraggio, da far partire entro il 20 dicembre, e il resto per circa altri 300mila euro nell’estate prossima.

La società ha presentato il progetto, ma nel novembre scorso il Comune si è limitato a prenderne atto, con una serie di prescrizioni. In pratica, l’ha rimandato al mittente chiedendo una serie di interventi. Via Roma voleva che si rivedesse il quadro economico del progetto e che si intervenisse non solo sull’adeguamento dell’impianto di trattamento dell’acqua ma anche sugli impianti di adduzione e ricircolo nella parte esterna. Inoltre, reclamava una progettazione complessiva che doveva ricomprendere oltre che la parte impiantistica anche la risistemazione del lido esterno.

Dopo un mese dai rilievi avanzati dal Comune a che punto siamo? Sport Management è stata costretta a subìre una seconda chiusura dell’impianto a causa dell’emergenza sanitaria e ad entrare in concordato preventivo (il tribunale di Verona ha nominato due commissari giudiziali per seguire la procedura).

In questa situazione la società si limita a dire che «il progetto di Mantova presentato non è stato autorizzato dal Comune e, pertanto, dovremo provvedere a discuterne nuovamente con la amministrazione comunale». Il che lascerebbe intendere che sia in corso un’interlocuzione con Via Roma. Dal Comune confermano che la giunta ha preso atto del progetto con alcune prescrizioni, ma aggiungono che questo non impedisce alla società di dar corso ai lavori relativi alla cabina di filtraggio delle acque e, nel frattempo, di adeguarsi alle prescrizioni.

Insomma, per il Comune nulla osta che partano i lavori entro il 20 dicembre come stabilito; poi Sport Management potrà pensare a come adeguare il progetto secondo le richieste del proprietario dell’impianto natatorio. La società dovrebbe, dunque, presentare allo Sportello unico la richiesta di rilascio delle autorizzazioni necessarie ad aprire il cantiere. Cosa che per ora, secondo Via Roma, non è stato fatto. «Il termine, però, non è ancora scaduto – aggiungono dall’ufficio sport – per cui ad oggi la società non è inadempiente».

Il Comune aspetta e spera. La società ha ancora undici giorni di tempo per rispettare gli accordi. Potrebbe anche chiedere una proroga visti i danni subìti dalla pandemia (l’impianto è chiuso da ottobre per la seconda ondata di contagi dopo che lo è stato per molto tempo durante la prima) «ma ancora non l’ha fatto» si sussurra. E senza una richiesta ufficiale, per Via Roma tutto resta come concordato in estate.


 

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