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Il mondo produttivo unanime: «Il ponte di San Benedetto non deve chiudere»

Appello alla Provincia: «I lavori della Toto ora stanno procedendo velocemente. Prima che sia tardi, si trovi una soluzione per evitare lo stop di mesi al traffico»

Francesco Romani
1 minuto di lettura

SAN BENEDETTO PO. Un appello unanime dal mondo produttivo affinché la Provincia trovi una soluzione che eviti la chiusura totale al traffico del ponte di San Benedetto Po. È questa la richiesta presentata nel corso del vertice online che ha riunito il mondo produttivo mantovano, dai rappresentanti delle categorie, ai sindacati, alla camera di Commercio.

L’appello è stato presentato da Confcommercio, presente Dino Barbi in rappresentanza di Nicola Dal Dosso, Confartigianato, dalle associazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura e Cia e dal Comitato Vogliamo il ponte. All’incontro hanno partecipato i consiglieri regionali mantovani (Alessandra Cappellari, Barbara Mazzali, Antonella Forattini ed Andrea Fiasconaro), nonché i rappresentanti sindacali provinciali di Cgil Cisl e Uil, del mondo artigianale (Cna) e produttivo in genere.

Punti di partenza dell'appello, la considerazione che i lavori appaltati dalla Provincia alla Toto, stanno procedendo celermente e si presume una fine dei lavori in alveo attorno all’estate. La continuazione, i lavori al viadotto in golena, richiederanno uno stop totale al traffico di tre mesi, oppure almeno 8 per una sistemazione sismica al 100% se nel frattempo si troveranno i fondi necessari. Da qui la richiesta di trovare una soluzione alternativa allo stop totale.

«Se la soluzione del bypass in golena è già stata scartata per motivi di sicurezza – affermano le associazioni di categoria - siamo convinti che la Provincia abbia competenze e know how sufficiente ad individuare una alternativa che eviti una chiusura che per cittadinanza e tessuto imprenditoriale sarebbe disastrosa. Rivolgiamo dunque il nostro appello al presidente Beniamino Morselli, che saprà rispondere adeguatamente alle nostre richieste».

«Ormai da quasi un anno siamo in uno stato di emergenza - concludono le associazioni - , le perdite di fatturato delle nostre imprese sono ingenti, non possiamo aggiungere un altro macigno sulle spalle già piegate delle nostre aziende. Aziende che, ricordiamo, creano ricchezza e occupazione preziosa per il nostro territorio».

Oltre agli evidenti vantaggi per i cittadini e le imprese, nel caso la Provincia individui una possibile alternativa viabilistica praticabile, si potrebbero risparmiare anche i fondi destinati al rimborso biglietti dell’A22, previsti per la chiusura totale.

La Provincia ha preso atto della richiesta, ricordando il proprio impegno per il reperimento delle necessarie risorse aggiuntive. Che potrebbero arrivare da una possibile variazione di bilancio della Regione. 


 

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