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Aperitivo a merenda e shopping ordinato: Mantova si adegua alla stretta anti Covid

I clienti per evitare guai hanno anticipato l’ora dello spritz. Domenica due multe da 400 euro per mascherine non indossate

Sabrina Pinardi
2 minuti di lettura

MANTOVA. Due multe da 400 euro per uso disinvolto della mascherina. Nulla di più. La stretta del Comune di Mantova sui trasgressori delle norme anti Covid deve aver sortito l’effetto di deterrente.

Il centro di Mantova si riempie anche domenica pomeriggio



Nonostante domenica vie, piazze e portici fossero affollati come in un qualsiasi fine settimana che precede il Natale, sembra che alla fine abbiano prevalso disciplina e buon senso. Come da ordinanza del questore, contestuale a quella emessa dal sinidaco, la presenza delle forze dell'ordine è stata rafforzata. Ad esempio sono state schierate cinque pattuglie da due agenti ciascuna della polizia locale, ma contro le intemperanze dell’ultima domenica pre lockdown di Natale sono scesi in pista anche due vigili in borghese.

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Il primo cittadino aveva messo per iscritto che pretendeva attenzione e rigore, e così è stato: poco prima delle 16 è scattata una multa in piazza Marconi. Un ragazzo che teneva la mascherina sotto il mento. Subito dopo un’altra sanzione, sempre per una mascherina non indossata. Nessuna multa, invece, a locali da aperitivo e caffetterie.

Sabato non era andata altrettanto bene: due locali erano stati sanzionati con cinque giorni di sospensione dell’attività perché avevano clienti seduti ai tavolini in strada, con bicchieri pieni e stuzzichini, ben oltre le 18.

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Domenica il problema è stato aggirato dagli stessi clienti. La voglia di salutarsi e farsi gli auguri con un brindisi, soprattutto tra i giovani, si è tramutata in arte d’arrangiarsi: l’aperitivo è stato spostato all’ora della merenda. Mai visti, sui tavolini dei bar dai plateatici allargati, così tanti spritz, birrette, bicchieri di rosso e di bollicine (pervenuti anche cestelli del ghiaccio) tra le tre e le quattro del pomeriggio. Tutto regolare? Qualche tavolino con più di quattro persone sedute a brindare forse c’era, ma in generale è andata abbastanza bene.

Nulla a che vedere, insomma, con la situazione di domenica scorsa, che aveva indotto il sindaco a intervenire, in attesa del nuovo decreto di fine anno del presidente del Consiglio.

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«Non ci sono state violazioni palesi. La situazione era decisamente più ordinata di domenica scorsa e di sabato  - ha commentato l’assessore alla Polizia locale, Jacopo Rebecchi -. L’impressione è che l’ordinanza sia stata recepita dai locali, che hanno messo in campo maggiore disciplina rispetto allo scorso fine settimana. I bar più frequentati, per non rischiare, hanno addirittura deciso di prendere uomini della security privata».

Non si può certo parlare di ressa, ma la clientela non è mancata nemmeno per i negozi: molti mantovani, e non solo, hanno approfittato dell’ultima apertura festiva per completare l’acquisto delle strenne. Qualche coda, ma molto ordinata, si è formata fuori dalle catene di intimo, di articoli da regalo e di oggetti per la casa.

Commercianti contenti, nonostante la crisi nera, per l’attenzione con cui il Comune ha risposto al loro appello: «Avevamo chiesto a gran voce la presenza in centro di agenti in divisa - dice Stefano Gola, presidente cittadino di Confcommercio - e in effetti c’erano. Servono come deterrente e mi sembra che sia andata molto bene». E lo shopping? «Mi pare che oggi  ci fossero più persone in giro per l’ultima passeggiata, mentre sabato c’è stato qualche acquisto in più. Però ormai quest’anno è andato, non si riesce più a fare paragoni con gli anni passati. E potrebbe anche essere che nei prossimi giorni si spalmi il lavoro della vigilia, giornata nella quale non avremmo mai creduto di dover chiudere. Tra l’altro, con così poco preavviso».



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