oglio po
La lotta per l’ambiente in Lombardia si fa sempre più sofisticata. Scatterà nel 2021 il progetto Savager (acronimo di Sorveglianza avanzata gestione rifiuti) che passerà ai raggi X l’Oglio Po. Vede la collaborazione tra l’Arpa, agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, e il Politecnico di Milano. È stato finanziato dalla Regione.
L’obiettivo è quello di acquisire, grazie alla tecnologia della geospatial intelligence e all’osservazione della Terra da satellite, aereo e droni, indizi di violazione delle normative ambientali. E questo sia per gli impianti di trattamento rifiuti autorizzati, che in situazioni totalmente illegali come discariche improvvisate, depositi incontrollati di rifiuti, eccetera.
Diventano così due i livelli di controllo del territorio, prima effettuato principalmente dagli operatori. Con il primo si effettua una mappatura periodica a tappeto dell’area di interesse per mezzo dell’osservazione da satellite e aereo, evidenziando i casi di potenziale violazione delle normative ambientali. I problemi evidenziati vengono poi valutati con la collaborazione dei Comuni. Durante i controlli, i droni dell’Arpa forniscono un contributo insostituibile permettendo la mappatura delle tipologie dei rifiuti e la loro quantificazione.
Il progetto Savager è iniziato nel 2019 e finora ha indagato nelle province di Pavia, Lodi e Brescia dove ha consentito di individuare numerosi siti critici. Sottoposti a controlli da parte delle forze dell’ordine in coordinamento con le polizie locali e con Arpa hanno sempre confermato la presenza delle non conformità rilevate da satellite e aereo.
Il direttore dei dipartimenti Arpa di Mantova e Cremona, Vanda Berna, spiegherà ai Comuni il progetto in un incontro a distanza mercoledì. Sono invitati i Comuni dell’Oglio Po, da Viadana a Gazzuolo a Bozzolo, da Sabbioneta a Casalmaggiore. —
A. P.
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