Tutti a scuola a Mantova: accordo per il 7 gennaio
Il trasporto pubblico contribuirà alla presenza del 75% degli studenti come vuole il nuovo decreto, anche se spunta l'ipotesi di ridurre il numero al 50%
Sandro MortariMANTOVA. Flessibilità. È la parola d’ordine in vista della ripresa delle lezioni nelle scuole superiori e nei centri di formazione professionale il 7 gennaio. E flessibilità sarà sia negli orari di ingresso e di uscita da scuola, sia in quelli dei mezzi di trasporto Apam. Il tutto con l’obiettivo di garantire la presenza in aula del 75% degli studenti come stabilito dal Governo col Dpcm del 3 dicembre.
A Mantova prefettura, Provincia, Comuni sedi delle scuole, Apam, Agenzia per il trasporto pubblico di Mantova e Cremona, ufficio scolastico provinciale e il mondo della formazione professionale sono pronti. Mercoledì 22 dicembre si sono riuniti al tavolo di coordinamento e hanno definito cosa fare, stabilendo per ognuno compiti e impegni. Anche se il premier Conte, proprio mercoledì 22, ha fatto sapere di non ritenere il 75% un tabù e di aver raccomandato «un’apertura differenziata scuola per scuola, paese per paese, per ripartire con la didattica a distanza almeno al 50% per le superiori».
Già martedì 21 dicembre il capo di gabinetto del ministero dell’istruzione aveva proposto al ministero della salute una modifica per fissare come obbligatorio il raggiungimento del 50% dell’attività didattica in presenza, con l’obiettivo di arrivare al 75% in modo graduale se non sia possibile da subito.
A Mantova, invece, si corre, anche se il 50% viene ormai dato per assodato e ci si prepara, nei prossimi giorni, a rivedere il tutto. Con grande soddisfazione dei dirigenti scolastici che ritengono sia più facile gestire la situazione e garantire il distanziamento sia in classe che sui pullman. Dal 7 gennaio le scuole adotteranno un doppio turno d’ingresso articolato in due distinte fasce orarie: 8-9 e 8-10.
Saranno individuate anche due fasce orarie per l’uscita. Queste ultime non sono state messe nero su bianco nel documento finale perché in molti istituti l’orario di fine lezioni varia. Sarà, quindi, ciascuna scuola a definire sia l’orario di ingresso che quello di uscita che dovrebbe essere tra le 12 e le 13 e tra le 14 e le 15. «L’applicazione concreta di ciascuna fascia oraria - si legge nel comunicato - con i conseguenti dettagli operativi, verrà stabilita sulla base delle risultanze dei tavoli ristretti di confronto tra Agenzia del trasporto pubblico locale, Apam, ufficio scolastico territoriale e i referenti dei poli scolastici territoriali (sei, ndr.), tenendo conto delle esigenze di omogeneità territoriale, connesse al disimpegno del servizio di trasporto pubblico locale».
Apam, che potrà riempire fino al 50% i suoi mezzi, modulerà il servizio in base agli orari di ingresso e di uscita, mentre l’Agenzia monitorerà i flussi sulle varie tratte, pronta a garantire il potenziamento in caso di bisogno. La Provincia interverrà su tre scuole che hanno problemi di spazio ( Greggiati di Ostiglia, Pitentino e Giulio Romano di Mantova) per garantire l’attività didattica in presenza al 75% degli studenti.
«Ancora una volta - dice il prefetto Michele Formiglio - è stata data prova della capacità del sistema provinciale di realizzare uno sforzo collettivo volto a rendere un servizio importante al territorio».
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