Mantova, premio negato ai dipendenti Ies, i sindacati: è stato di agitazione
La mobilitazione proclamata da Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Rsu. L’azienda chiude al rinnovo già previsto e dice no anche all’alternativa benefit
Monica VivianiMANTOVA. Salta il premio di partecipazione e l’azienda chiude anche alla possibilità di un riconoscimento attraverso benefit all’impegno dei lavoratori in questo difficile 2020. E intanto nessuna risposta alle richieste dei sindacati sull’istituzione di un premio di partecipazione per il 2021-2023, così come su futuro dello stabilimento e applicazione del contratto nazionale: per questi motivi i lavoratori della Ies sono da ieri in stato di agitazione. A proclamarlo Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil con le Rsu aziendali.
Dopo quasi due mesi di trattativa, a far traboccare il vaso è stata la chiusura dell’azienda in un ultimo confronto di lunedì. È del 31 ottobre 2019 l’accordo sull’istituzione di un premio di partecipazione: a un anno di distanza Ies ha sospeso ogni possibilità di rinnovo per il 2020 scartando anche l’alternativa proposta dai sindacati di un riconoscimento attraverso l’erogazione di una liberalità.
«Un anno fa sottoscrivevamo un accordo che doveva rappresentare la pietra miliare su cui ricostruire le relazioni industriali in Ies – dichiara il segretario della Filctem Cgil Michele Orezzi – Un accordo sudato, con momenti di tensione per tutto l’anno e mezzo precedente, culminati con lo sciopero dell’estate 2019. L’atteggiamento dell’azienda e la chiusura netta e unilaterale di questo dicembre smantellano tutto il lavoro fatto da ambo le parti fino al dicembre scorso. E su questo atteggiamento, che parte dalla superficiale considerazione delle regole comuni sottoscritte nel contratto nazionale c’è, nei fatti, la rottura degli accordi aziendali presi lo scorso anno. Ed è preoccupante in un periodo dove si addensano le chiacchiere e le nubi sul futuro del sito mantovano. Serve provare a risalire la china ricordando a tutti che non abbiamo davanti una piccola azienda artigiana della campagna mantovana ma un colosso mondiale come Mol Group che si fa assistere e rappresentare da Confindustria. Rammarica constatare che, almeno in Italia, l’atteggiamento con lavoratori e loro rappresentanti non è al livello del peso del loro nome internazionale. Al prossimo incontro del 12 gennaio ripartiremo da una semplice domanda di trasparenza: quali investimenti e quale piano industriale ha in mente Mol per il sito mantovano?».
«L’azienda ha perso un’occasione per valorizzare la collaborazione dei dipendenti in un periodo estremamente difficile – aggiunge il segretario di Femca Cisl Gianni Ardemagni – confido che il 12 gennaio risponda positivamente alle nostre istanze».
«La Ies ha bisogno di dare forma al suo futuro – rimarca Merielisa Scirè di Uiltec Uil – ma non ci consente di capire dove voglia andare. Abbiamo fatto proposte per gratificare il lavoro dei dipendenti che in questo periodo hanno garantito sicurezza e professionalità operando anche da casa e il tempo delle pacche sulle spalle è finito. Vogliamo qualcosa di concreto e lo stato di agitazione a questo punto è doveroso». —
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