Mantova, nel piano di Porta Cerese ci sono due sottopassi: per auto e per biciclette
Lo ha detto il sindaco parlando dello studio di fattibilità presentato da Rfi
MANTOVA. Ecco i due studi di fattibilità tecnico-economica dei sottopassi di porta Cerese e di Gambarara, arrivati da qualche giorno sulla scrivania del sindaco.
«Li esamineremo con i nostri tecnici nei prossimi giorni – annuncia Mattia Palazzi – Per ora posso dire soltanto che costano complessivamente 23 milioni di euro, 14 quello di porta Cerese e 9 quello di Gambarara e che si tratta di due opere che, come dicono i tecnici dell’importante società di ingegneria a cui si è rivolta Rfi, si possono realizzare e che non sono impattanti. Per precisare meglio: nulla a che fare con la soluzione che aveva previsto Sodano per Esselunga e che avrebbe sconvolto il quartiere di Valletta Valsecchi».
Per ora il sindaco non si addentra sulle soluzione proposte dai tecnici: « A porta Cerese ci sarà un rondò con via Brennero e da lì si partirà per il sottopasso che consentirà di eliminare il passaggio a livello. La soluzione prevede due sottopassi staccati: uno per i veicoli e uno, verso il Te, come chiesto dai residenti di Te Brunetti, solo ciclopedonale».
Avuta la certezza che i due sottopassi di porta Cerese e di Gambarara si possono fare, adesso bisogna trovare le risorse necessarie: «Ho già sentito il ministro De Micheli per un incontro a gennaio per capire come il suo ministero può darci una mano per finanziare sia la progettazione definitiva che i lavori». Nel frattempo si va avanti anche per i sottopassi che consentiranno di eliminare i passaggi a livello in strada Circonvallazione sud e in via Taliercio: «Abbiamo già fatto in questi giorni con Rfi altri sopralluoghi in modo che presto inizino gli studi di fattibilità. Finora gli impegni previsti nell’accordo con ministero e Rfi sono stati rispettati e in meno di sei mesi sono arrivati i primi due studi».
I commenti dei lettori