Mantova, passa il bilancio taglia-cultura. Più soldi al welfare e alla scuola
Buvoli: abbiamo garantito i servizi essenziali senza aumentare tasse e tariffe. L’ambientalista Costani si astiene e apre a una collaborazione con la giunta
Sandro MortariMANTOVA. Si chiude senza bisogno di sforare a San Silvestro la maratona consiliare per il bilancio di previsione. Ieri i conti per il 2021 e quelli triennali sino al 2023 presentati dall’amministrazione di centrosinistra sono stati approvati con il no dell’opposizione di centrodestra (6 voti) e il sì della maggioranza (25).
Astenuta Gloria Costani della minoranza ambientalista che ha avuto parole distensive nei confronti della maggioranza, aprendo scenari di futura collaborazione: «Ci sono tante cose che mi piacciano del bilancio – ha detto – e altre su cui non sono d’accordo. Vorrei, comunque, lavorare insieme sulle cose che servono alla città» ha aggiunto rivolta a tutta l’aula, sottolineando il clima positivo di collaborazione che si respira tra le forze politiche. «Mi auguro che i punti di contatto con la Costani siano sempre di più per il bene della città» ha colto l’apertura il capogruppo del Pd, Campisi.
Per il resto, non sono mancate le critiche al bilancio da parte del centrodestra. Il leghista Anceschi ha sottolineato come nel documento «ci siano parecchie idee diverse dalle nostre» e che «voi attaccate sempre la Regione mentre, con tutte le imprese che sono fallite in questo periodo, il grande assente è il governo giallorosso». Baschieri, capogruppo di Forza Italia, ha individuato nel bilancio «alcune opere non prioritarie» e la mancanza di altre necessarie alla città: «Mi riferisco alla riqualificazione di piazza Cavallotti e di corso Umberto, al recupero di Sparafucile, mentre su Mantova hub c’è un grande punto di domanda».
«Abbiamo fatto delle scelte e stabilito delle priorità – ha replicato Campisi – Ci sono tante cose da fare in una città che è rimasta ferma per troppi anni». Su Mantova hub il sindaco Palazzi ha annunciato l’arrivo dei 6,5 milioni dallo Stato: «Sono stato informato adesso che il decreto Milleproroghe con i soldi sarà firmato domani (oggi, ndr.) dal capo dello Stato». De Marchi di Fratelli d’Italia: «Se potessi dividere il bilancio, sul welfare voterei a favore. Purtroppo non si può e i soldi dati al campo nomadi e altri contributi a pioggia mi fanno votare no».
In apertura, il vicesindaco Giovanni Buvoli ha illustrato il bilancio di previsione. «Non abbiamo aumentato tasse e tariffe e garantito ugualmente tutti i servizi – ha ricordato – Abbiamo aumentato di 400mila euro gli stanziamenti per il welfare e di 500mila quelli per l’istruzione. A farne le spese è stata la cultura a cui abbiamo destinato 1,3 milioni di euro in meno rispetto al 2020. Il piano Mantova per aiutare le imprese colpite dal Covid avrà ricadute anche nel 2021. Quanto alle opere pubbliche, nel triennio puntiamo ad investire 42 milioni di euro».
A sostegno delle scelte operate dall’amministrazione si sono schierati Campisi, Pavesi e Bottardi del Pd, Cantarelli di per Mantova, Madella di Italia Viva, Nicolini (lista gialla) e Grazioli di Mantua, mentre del centrodestra è intervenuto anche Gorgati della Lega che ha messo in guardia l’amministrazione da un fondo per i crediti di dubbia esigibilità salito a 44 milioni di euro; «non ne facciamo certo conto» ha assicurato Buvoli.
Il sindaco ha chiuso il dibattito ricordando che dal bilancio mancano 1,3 milioni di euro a causa del Covid, «ma non è un dramma. Le opere non si fermano: aspettiamo sostegno dallo Stato, ma continueremo a cercare noi le risorse che servono attraverso i bandi». L’aula ha anche votato i due emendamenti al bilancio presentati dal centrodestra: quello di Baschieri per avere più risorse per gli impianti sportivi è stato bocciato, mentre quello di Rossi (Mantova ideale) che chiedeva l’acquisizione dal Comune di via Marmirolo è stato accolto.
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