Corneliani Mantova, l’applauso dei lavoratori alla loro lotta: «Ma la mobilitazione resta»
I sindacati: i presidio continua in attesa che il 6 gennaio il cda voti la domanda di proroga di 90 giorni per il deposito del piano di concordato come chiedevano i lavoratori
monica viviani
MANTOVA. «Non ci illudiamo e non ci fidiamo finché non sarà tutto finito, ma intanto con la proroga di novanta giorni torniamo a respirare». L’applauso l’hanno riservato a se stessi, alla loro determinazione, alla mobilitazione scattata il 28 dicembre per lo stallo nel salvataggio della casa di moda, all’ostinazione con cui anche questa volta non si sono arresi. Ieri i dipendenti Corneliani hanno portato a casa il primo risultato dopo un altro Natale di incertezza, dopo il ritorno al presidio lasciato a inizio agosto con ben altre prospettive, le ore a sopportare senza fare una piega il gelo che entra nelle ossa come il caldo torrido della scorsa estate, dopo l’appello a non essere lasciati soli lanciato alla città davanti al consiglio comunale e quel brindisi ai cancelli col groppo in gola per un inizio d’anno che sognavano diverso. Da novembre insistevano perché l’azienda chiedesse un posticipo di tre mesi per il deposito del piano di concordato in Tribunale e lo hanno ottenuto a dieci giorni dalla scadenza del 15 gennaio.
Questo non significa però il ritiro dello stato di agitazione. «Finché la richiesta di proroga non sarà approvata dal consiglio di amministrazione nella giornata del 6 gennaio – avvertono i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil – manterremo lo stato di agitazione aperto, ma con mobilitazioni sospese nelle ore in cui gli ipotetici nuovi investitori avranno bisogno per approfondire, e auspichiamo concretizzare, il loro manifestato interesse». Insomma presidio e scioperi proseguono a partire da oggi e con tutta probabilità si intesificheranno domani quando si riunirà il consiglio di amministrazione, ma non è intenzione delle lavoratrici e dei lavoratori sbarrare la strada a possibili nuovi acquirenti interessati a visitare l’azienda.
«Continuiamo con la mobilitazione – ribadisce il segretario della Filctem Cgil Michele Orezzi a fine giornata – finché non avremo garanzie dal tavolo del consiglio di amministrazione che è stato spostato al giorno dell’Epifania».
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