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«Pronti a partire a primavera con il cantiere: in 3 anni finiremo»

Enrico Furgoni, direttore degli istituti Santa Paola, il gioiello della formazione professionale realizzato da don Antonio Bottoglia (splendido presidente centenario), dà l’annuncio che la città aspettava da tempo.

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MANTOVA. «A primavera siamo pronti a partire con i lavori che dureranno tre anni». Enrico Furgoni, direttore degli istituti Santa Paola, il gioiello della formazione professionale realizzato da don Antonio Bottoglia (splendido presidente centenario), dà l’annuncio che la città aspettava da tempo. Le casette decrepite di fronte alla chiesa di Santa Paola, cornice non certo decorosa di piazza dei Mille, saranno rimesse a nuovo.

«Il progetto – spiega il direttore – è stato approvato dal Comune il 20 giugno 2020 dopo che anche la sovrintendenza si era espressa favorevolmente. Una parte di quelle casette servirà per ospitare i servizi tecnici della chiesa di Santa Paola che ormai è una sala polivalente al servizio non solo nostro ma anche della città; l’altra parte sarà data in dotazione agli studenti del corso di laurea in restauro, l’unico autonomo a Mantova e che vanta un centinaio di studenti provenienti da tutt’Italia: a loro disposizione ci saranno le nuove sale studio e la biblioteca mentre la scuola avrà l’archivio. L’investimento previsto ammonta a 300mila euro». Senza scordare che, nell’altra ala recuperata, già ci sono laboratori e aule per gli altri 500 studenti che frequentano i corsi di formazione professionale. Insomma, mattone dopo mattone si sta recuperando uno spazio importante e storico della città. I lavori prevedono anche il recupero dell’arco d’accesso della vecchia caserma che diventerà poi l’ingresso pedonale degli Istituti.

Il progetto di recupero delle casette arriva a maturazione dopo anni. «Il primo progetto – ricorda Furgoni -–risale al 2009 e riguardava solo il rifacimento delle coperture. Era già esecutivo e avremmo potuto partire quando, invece, il Comune ci chiese di demolire quelle costruzioni per far vedere da piazza dei Mille la chiesa. A nostre spese rifacemmo il progetto nel febbraio 2012 ma la sovrintendenza disse di no perché andavano conservate le mure storiche. A quel punto, il Comune rinunciò alla concessione e il demanio la girò a noi, e non certo gratis essendo un privato. Abbiamo poi ripreso l’interlocuzione con la sovrintendenza ripartendo dal progetto del 2012 ma senza demolizioni. C’è stato, poi, il passaggio della sovrintendenza da Brescia a Mantova a rallentare tutto ma, alla fine, siamo arrivati alla meta».

In attesa di partire con il nuovo cantiere esterno, prosegue quello interno per il recupero dell’ultima parte dell’ex monastero, l’ala nord al piano terra: «A settembre saranno terminati i lavori al refettorio del Fancelli – dice Furgoni – che diventerà il secondo laboratorio restauro dipinti; l’anno prossimo concluderemo la sala adiacente. Così, tutto il corso di laurea in restauro entro il primo quinquennio avrà gli spazi necessari».
 

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