Quattro clandestini nascosti in un tir a Castel Goffredo: due sono minorenni
Poco più che bambini, sono partiti nove mesi fa dal Sudan: l'autista è arrivato dalla Spagna. Rifocillati e sottoposti al tampone all’ospedale di Asola: toccherà alla prefettura decidere delle loro richieste d'asilo
Daniela Marchi
CASTEL GOFFREDO. Ancora un viaggio della disperazione. La mattina dell'11 gennaio a Castel Goffredo sono stati trovati quattro ragazzi, tutti giovanissimi, due addirittura minorenni, nel cassone di un tir partito dalla Spagna. I quattro, 15, 16, 18 e 19 anni, erano partiti nove fa dal Sudan. All’arrivo in un’azienda castellana, il camionista ha aperto il portellone e ha fatto la scoperta. Poi è partita la macchina dei soccorsi. È successo verso mezzogiorno, nel piazzale di un calzificio in via Canada.
L’autista del tir, in arrivo dalla Spagna, si ferma nel piazzale davanti all’azienda e apre il portellone del camion. Mentre sposta la merce, ecco spuntare quattro sagome, nascoste tra gli scatoloni. Sono quattro ragazzi, poco più che bambini.
Il camionista - che riferirà poi alle forze dell’ordine di non avere responsabilità nel fatto - dà subito l’allarme e sul posto si precipita una pattuglia dei carabinieri di Castel Goffredo, oltre al 118 con più ambulanze. Con l’aiuto di un interprete, si verrà a sapere poi che i giovani, di età compresa tra 15 anni e 18 anni, sono tutti di origine sudanese e non hanno documenti.
Per fortuna i ragazzi stanno bene, sono un po’ infreddoliti e hanno fame. Secondo quanto previsto dalle normative per il contenimento della diffusione del virus da Covid-19, i quattro stranieri vengono accompagnati all’ospedale di Asola per essere sottoposti al tampone, di cui ancora non si conosce l’esito. Poi vengono rifocillati e coperti con indumenti più pesanti.
Dai primi accertamenti sembrerebbe che i quattro ragazzi siano partiti dal loro paese d’origine circa nove mesi fa e, dopo aver attraversato numerosi paesi, siano arrivati in Spagna dove si sono nascosti all’interno di un container, che poi è stato caricato sul tir destinato appunto a Castel Goffredo.
Una volta identificati e fotosegnalati, la questura di Mantova provvederà alla successiva collocazione in una struttura di accoglienza, in attesa delle decisioni che la prefettura di Mantova riterrà adottare in ordine alla richiesta di asilo, subito presentata dai quattro sudanesi. Da agosto scorso, è il quarto caso che avviene con queste modalità, nel Mantovano.
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