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Arriva la variante inglese: contagiati tre mantovani

La mutazione del virus rilevata su alcuni viaggiatori rientrati dal Regno Unito

Roberto Bo
1 minuto di lettura

MANTOVA. Tre mantovani sottoposti a tampone al rientro dall’Inghilterra sono risultati positivi alla variante inglese del coronavirus rilevata già in almeno sessanta Paesi. La scoperta è frutto dell’intenso lavoro di tracciatura eseguito in questi mesi dai servizi dell’Ats Val Padana che dal 14 dicembre hanno rintracciato tutti i mantovani e i cremonesi rientrati dalla Gran Bretagna: in totale 250 persone. Dai tamponi sono emerse ventidue positività ma solo in dieci casi è stata riscontrata la variante inglese: tre mantovani e sette cremonesi. La notizia della mutazione è stata trasmessa all’Ats di Dosso del Corso dal policlinico San Matteo di Pavia, al quale sono stati inviati i tamponi con carica virale sospetta.

I dieci soggetti ovviamente sono tutti sottoposti a sorveglianza sanitaria e messi in isolamento. La variante inglese preoccupa soprattutto per la sua alta contagiosità ma non per l’aggressività.

«Sono preoccupato per la variante inglese del Covid – ha precisato alcuni giorni fa il consigliere scientifico del ministro Speranza, Walter Ricciardi – non tanto per l'aggressività ma per la contagiosità, che aumenta addirittura del 70%. Dovremo stare particolarmente attenti e adottare misure più rigide per evitare il contagio».

Notizie rassicuranti arrivano se non altro da recenti ricerche secondo le quali il vaccino BioNTech-Pfizer sembra essere efficace contro questa mutazione. Lo rilevano due studi preliminari.

«I nostri risultati suggeriscono che la maggior parte delle risposte ai vaccini dovrebbe essere efficace contro la variante B.1.1.7» riferisce un team internazionale di ricercatori di università britanniche e olandesi. In uno studio preliminare separato, un team di ricercatori di BioNTech-Pfizer è giunto alla stessa conclusione. «Non è il caso di allarmarsi – sottolineano all’Ats – ma ricordiamo l’obbligo di segnalare subito il proprio ingresso in Italia dalla Gran Bretagna».

Tutte le persone residenti e domiciliate che si trovano in provincia di Cremona e in provincia di Mantova e che nei quattordici giorni antecedenti all’ordinanza ministeriale del 20 dicembre hanno soggiornato o transitato nel Regno Unito, anche se asintomatiche, sono obbligate a registrarsi sul portale dell’Ats. L’Agenzia di tutela della salute provvederà a contattarle e a sottoporle a tampone molecolare. Indipendentemente dal risultato del test, resta l’ obbligo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni.

Non è inoltre consentito fare tamponi privatamente. Per informazioni contattare i numeri 335-7729530 o 800 384 384. In alternativa scrivere a segnalazione.art2@ats-valpadana.it.

Nei giorni scorsi era stata identificata su alcuni pazienti mantovani anche la variante al coronavirus denominata “veneta”, scoperta sempre dopo aver inviato alcuni tamponi al San Matteo di Pavia.

Altri diciotto tamponi positivi rilevati su sedici mantovani e due cremonesi sono attualmente sotto esame per scoprire se la positività è associabile a un’altra variante, quella brasiliana che il 16 gennaio ha provocato il blocco dei voli dal Brasile. —




 

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