L’imprenditore mantovano giramondo ora produce bici negli Usa
Zanazzi è partito da Villa Pasquali di Sabbioneta, è stato meccanico, bancario e poi manager. Negli anni ha lavorato in Spagna, Messico, Sud America. Adesso vive in California
vincenzo corrado
SABBIONETA. Da Villa Pasquali (Sabbioneta) a Laguna Beach (California). Ne ha fatta di strada Ronny Zanazzi, oggi imprenditore di successo con la sua ZeroUno bikes, azienda che produce biciclette vendute in tutto il mondo. La sua ascesa da self-made man è iniziata il 21 settembre del 2004, quando in tasca aveva pochi soldi e un biglietto aereo di sola andata per Barcellona. Come in tutte le storie a lieto fine, di sicuro anche la fortuna ci ha messo lo zampino, anche se è difficile considerare la buona sorte un elemento davvero influente nella parabola di un uomo che ha saputo reinventarsi più volte e che grazie a un mix di cocciutaggine e talento è stato nell’ordine pilota, meccanico, banchiere, manager, esperto di cambiamenti climatici ed ora, a 41 anni, è un imprenditore di caratura internazionale.
«Provengo da una famiglia normale, mio padre aveva un’impresa edile. Da bambino andavo matto per i motori – racconta Zanazzi dalla California – partecipai a molte gare vincendo anche un campionato regionale di minimoto». Sin da giovanissimo, però, Ronny capisce che Villa Pasquali gli sta stretta: «Avevo imparato il mestiere di meccanico e gradualmente smisi di correre – dice –. Finalmente avevo a disposizione il tempo per uscire con gli amici, fare le cose normali dei ragazzi della mia età, ma presto capii che quella vita non faceva per me, io volevo conoscere il mondo, persone e culture diverse».
Nel 2004 la svolta. «Dopo una vacanza-lavoro a Ibiza decisi di trasferirmi a Barcellona: avevo conosciuto dei ragazzi che vivevano in Catalogna e pensai di provare, anche se non conoscevo la lingua né tantomeno la città. Semplicemente presi una aereo e partii. All’inizio non fu facile, ma poi trovai un lavoro in una banca per la quale seguivo la clientela italiana».
Da qui in poi la carriera di Ronny accelera in maniera vertiginosa. Il ragazzo di Sabbioneta, che negli anni spagnoli trova anche il tempo di laurearsi in Commercio internazionale e sviluppo, mette in mostra capacità manageriali sopra la media. In poco tempo scala posizioni nell’organigramma della banca e gli vengono affidati compiti via via più di responsabilità. L’ambiente di lavoro consente a Ronny di entrare in contatto con le realtà imprenditoriali più disparate. Lui assorbe conoscenze e inizia a pensare di mettersi in proprio. «La banca ad un certo punto mi chiese di trasferirmi in Polonia per avviare un nuovo progetto – ricorda – ma non era una destinazione a me gradita, quindi decisi di sfruttare alcuni contatti per provare una nuova avventura». La destinazione? Messico.
«Furono anni molto particolari – dice l’imprenditore – e ricchi di incontri importanti. Lavoravo per varie aziende che operavano in settori diversi, seguivo lo sviluppo dei prodotti e la loro successiva commercializzazione. Avviai anche una mia impresa, la Eurotrust. Tra le altre cose dal 2010 in poi, grazie alla collaborazione della Camera di commercio italiana in Messico, aiutavo gli imprenditori italiani che volevano trasferirsi». Zanazzi diventa un manager a tutti gli effetti, ha la fama di trasformare in oro tutto ciò che tocca. Si specializza in cambiamenti climatici. «Non esiste alcuna ricetta segreta per il successo – avverte il diretto interessato – soltanto il lavoro e i sacrifici. Ricordo di aver preso qualcosa come 140 aerei in un anno in quel periodo, mi spostavo in tutto il Sud America. Era una vita esaltante ma allo stesso tempo molto faticosa. Alcuni dei miei incarichi riguardavano aziende che cercano soluzioni per combattere il cambiamento climatico, mi sono ritrovato al tavolo dei relatori in convegni internazionali su quel tema. Ho imparato tanto, non soltanto a vendere ma soprattutto come far funzionare un’impresa. Nel 2013, però, ero stanco di girare come una trottola, sentivo di aver dato tutto, che ero pronto ad un nuovo ciclo e iniziai a guardare agli Stati Uniti (dove nel 2015 partecipa al summit globale sul cambiamento climatico svolto nella sede delle Nazioni Unite a New York, ndr)».
Zanazzi decide, quindi, di fare il salto definitivo negli Stati Uniti e di mettersi in proprio. La passione per i motori coltivata da ragazzino è sempre andata di pari passo per quella per le bici. «In California ho fondato la ZeroUno bikes, azienda che si sta affermando velocemente. Produciamo biciclette da strada e mountain bike, sponsorizziamo anche diversi team professionistici». Dopo il Centro e il Sud, ora il Nord: il sogno americano di Ronny continua. In attesa della prossima avventura imprenditoriale.
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