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Scuola nell’ex ceramica: lavori finiti entro l’estate

Il sindaco Palazzi: la inaugureremo tra il prossimo dicembre e gennaio.E oggi riapre il cantiere per la palestra bloccato dai ritrovamenti archeologici

Sandro Mortari
2 minuti di lettura



Riprendono oggi i lavori, a Fiera Catena, per la nuova palestra. Ad annunciarlo ieri è stato il sindaco Mattia Palazzi: «Ci siamo fermati – ha detto – dopo che con gli scavi erano emersi i reperti archeologici. Ora che li abbiamo rimossi possiamo riprendere. La palestra sarà pronta tra un anno, nel prossimo gennaio, compresa la nuova piazza ricavata con la demolizione dello scheletro in cemento». Il cantiere era rimasto fermo fino a maggio a causa dell’emergenza sanitaria; qualche giorno dopo dalla terra sono emerse testimonianze risalenti all’età del bronzo oltre a fondazioni in muratura di abitazioni costruite tra il 1600 e il 1900: la Sovrintendenza ha così imposto il blocco dei lavori per consentire i rilievi archeologici.

Proseguono spediti, intanto, i lavori nell’ex ceramica per la nuova scuola che ospiterà l’istituto Mantegna e di cui la palestra costituirà parte integrante. «Siamo in grado di inaugurarla tra dicembre e gennaio 2022 – assicura il primo cittadino – realisticamente potremo cominciare l’anno scolastico 2022-2023 nella nuova struttura, ma non è escluso che si possa anche traslocare prima, magari tra gennaio e febbraio 2022. Dipenderà dalle esigenze dell’istituto Mantegna. Dovranno spostarsi circa 900 studenti che adesso si trovano nei tre plessi occupati dall’istituto, per cui sarà la stessa scuola a decidere in base alle sue esigenze». I lavori saranno conclusi entro l’estate. Si tratterà poi di arredare le aule e fare tutti i collaudi amministrativi, procedura i cui tempi non sono comprimibili. Intanto, all’interno vanno avanti i lavori per gli impianti dopo che sono già state realizzate le strutture in acciaio che sorreggeranno le scale di collegamento con i vari piani. «Sottolineo – ha aggiunto il sindaco – che agli impianti sta lavorando una ditta mantovana, fatto molto importante perché significa lavoro sul nostro territorio in un periodo molto difficile come è l’attuale».

E mentre prosegue il cantiere della scuola, gli uffici tecnici del Comune sono al lavoro per impostare la variante progettuale a Mantova hub per quanto riguarda la salvaguardia dell’antico cimitero ebraico all’interno dell’area di San Nicolò. Si tratta di tradurre in un progetto l’accordo trovato dal Comune con le comunità ebraiche, compresa quella londinese dei rabbini, e che sarà finanziato con i 6,5 milioni e mezzo ottenuti dallo Stato e stanziati nel decreto Milleproroghe.

«L’idea – ha spiegato Palazzi – è quella di alzare tutto ciò che era previsto sottoterra per non interferire con il sacro suolo del vecchio cimitero. Ciò significa che per attraversare la zona che va dall’ingresso di San Nicolò ai vari padiglioni ricavati nei vecchi capannoni ci sarà un percorso sollevato per far sì che i visitatori non calpestino la terra del cimitero. Inoltre, tutte le lavorazioni come le reti di acqua, gas, luce e fognarie dei padiglioni non si faranno sottoterra, ma si faranno partire dal piano terra e ci si alzerà per non interferire con il sedime. Queste sono le indicazioni – ha tenuto a precisare il sindaco – che poi saranno puntualmente sviluppate in fase progettuale». —

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