In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Comuni

Mantova, frutta e verdura biologiche consegnate a casa o in azienda

Decollato l’e-commerce di Siestabio, che mette in rete una decina di produttori. Lo smart working ha finora frenato i contratti con le società: ma Sky c’è già

Sabrina Pinardi
2 minuti di lettura

MANTOVA. Verdura e frutta fresca e di stagione, rigorosamente bio, consegnata a casa o sul posto di lavoro. È l’idea che sta dietro “Siestabio”, un sito di e-commerce lanciato da sei giovani agricoltori-startupper che credono in un’agricoltura diversa da quella mainstream. Il loro progetto, un mercato biologico virtuale, è attivo da sei mesi e ha 180 clienti iscritti e soddisfatti. I due fondatori, Francesco Saverio Mazzi e Mentore Negri, lavorano a Pomponesco: il primo è titolare di un’azienda agricola, il secondo gestisce, in paese, la panetteria “Il cesto”, che funziona anche da punto ritiro.

Mantovani, del distretto del biologico Casalasco Viadanese, sono anche alcuni dei produttori, una decina, che forniscono la verdura e la frutta. Accanto a loro, poi, ci sono le aziende di Rete Bio, cooperativa che riunisce imprenditori in tutta Italia selezionati sulla base di una carta dei principi etici e di coltivazione. Siestabio aggiorna ogni sabato il sito con i prodotti freschi, riceve gli ordini e organizza la consegna ai clienti, a casa o in azienda, attraverso un corriere refrigerato.

Se le consegne a domicilio funzionano bene, non è ancora decollata la consegna nelle aziende: troppi, nel 2020, i lavoratori in smart working per la pandemia. L’obiettivo è proprio far crescere questo servizio, una soluzione di welfare aziendale molto apprezzata dai dipendenti, che ordinano online e poi se ne vanno a casa la sera con le cassette di verdura, che nel frattempo sono state depositate negli spazi che il loro datore di lavoro ha messo a disposizione per poter garantire il servizio.

Per ora, sono una decina le aziende che hanno cominciato a collaborare con Siestabio: tra queste ci sono Sky tv e la viadanese Palm, che a Natale, al posto della solita strenna, ha regalato ai dipendenti una cassetta di legno (realizzata dalla Palm) piena di prodotti agricoli. A guadagnarci, se il progetto crescesse, non sarebbero soltanto i lavoratori, ma anche l’ambiente: «Avere un unico punto consegne - spiega Francesco - sarebbe importante anche per la sostenibilità delle consegne». Oltre alla spesa, la rete creata dalla squadra di giovani agricoltori è pronta a consegnare cassette di frutta e verdura per la mensa, oppure per un break salutare che sostituisca le merendine confezionate delle macchinette. All’insegna della sostenibilità anche i prodotti dell’azienda di Francesco, che ha una sede in provincia di Forlì e una a Pomponesco, la Valbindola.

In Romagna produce grani antichi, da cui ricava una farina ottima per le piadine, mentre nel Mantovano coltiva legumi: cece rugoso e favino, quest’ultimo richiesto dalle industrie per produrre mangimi, ma ottimo anche da portare in tavola. «I legumi possono essere un valido sostituto della carne. Il nostro obiettivo è diffondere prodotti che possano essere alla base di una dieta mediterranea sana. Cercheremo, pian piano, di ridurre la quota di commercializzazione a terzi e di puntare sulla vendita diretta». Anche attraverso il canale Sestabio, che già consente di acquistare la farina bio Valbindola prodotta con il Gentiltramazzo, un grano antico che l'e-commerce aiuterà a riscoprire. —



© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

I commenti dei lettori