Mantova, il commercio è in affanno: Via Verdi perde altre vetrine e le ex libraie scrivono ai clienti
L’ultima chiusura è della libreria Pensieri Belli: «Dobbiamo piegarci agli eventi». E la categoria sollecita il Comune: pensi all’arredo urbano, il centro è trascurato
Matteo Sbarbada
MANTOVA. Il mosaico di aperture e chiusure del commercio cittadino sembra aver perso qualche tessera di troppo in via Verdi. Uno dei salotti dello shopping e della vita sociale della città conta vetrine vuote in aumento e serrande abbassate, frutto di chiusure più o meno recenti. I cartelli “affittasi” sono tutt’altro che rari. Da chi vendeva patatine a chi proponeva abiti, in molti si sono dovuti arrendere. Ultimo caso, la libreria Pensieri Belli. Tre vetrine nel cuore della via, ora spente. Per i passanti resta un biglietto firmato dalle ex titolari: «Si cambia ed è necessario cambiare – c’è scritto – perché dobbiamo piegarci agli eventi, sperare nel meglio e avere sempre il meglio. Non vi dimenticheremo». Un commosso saluto ai clienti, nella speranza che sia un arrivederci.

Va detto che, tra chi ha chiuso e chi ha deciso di spostarsi in un altro angolo del centro storico, non mancano nemmeno alcune aperture in anni recenti nella via. E non va dimenticato quanto l’emergenza Covid, con rari periodi di apertura e lunghe chiusure, abbia pesato sul commercio.

«Da sempre esiste in centro una sorta di apri e chiudi – commenta Stefano Gola, vicepresidente provinciale di Confcommercio –probabile che in questo periodo si faccia più attenzione al fenomeno. Io ritengo che il commercio in città stia tenendo botta. Alcuni mesi fa le prospettive parevano peggiori. Alcuni rallentamenti, magari legati a nuove aperture, ci sono. Ma sono comprensibili».
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Sul piatto restano, però, temi importanti «Alcuni proprietari dei muri, anche se non obbligati, si sono dimostrati lungimiranti, alleggerendo gli affitti – riferisce Gola – altri sono stati meno sensibili e si sono limitati ad alzare le braccia. Anche questo può fare la differenza».
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Per via Verdi, come per altre aree del centro, si parla da tempo di interventi di restyling. «Sono anni che ne sentiamo parlare, sarebbe ora di passare ai fatti. Vogliamo che il centro storico sia un salotto? Rendiamolo tale. L’amministrazione comunale ha fatto moltissimo per tanti quartieri, ma per il centro è stata deficitaria – denuncia il vicepresidente di Confcommercio – serve un nuovo arredo urbano che appaghi lo sguardo, che invogli a fare un giro in città. I mantovani si sono riavvicinati, in futuro dovranno farlo anche i turisti».
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