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Via ai sondaggi nel sottosuolo di Mantova. Per il sottopasso si fa sul serio

Rfi ha inviato operai e geologo per valutare il terreno dove si faranno gli scavi. Obiettivo, eliminare il passaggio a livello e collegare Te Brunetti al centro storico

Sandro Mortari
2 minuti di lettura



MANTOVA. Prima di realizzare i due sottopassi a Porta Cerese e a Gambarara per eliminare i rispettivi passaggi a livello e fluidificare così il traffico in entrata e in uscita dalla città in due punti cruciali, Rfi vuole rendersi conto di cosa ci sia nel sottosuolo. Per questo ha ordinato alla Socotec Italia srl di Lainate (Milano) indagini geognostiche nelle zone interessate dai futuri lavori di scavo.

Rete ferroviaria italiana ha ottenuto dal Comune il permesso per installare un cantiere nelle aree prescelte per i carotaggi nel sottosuolo. Addirittura, l’esplorazione del doveva partire mercoledì scorso a Porta Cerese e lunedì prossimo a Gambarara per concludersi il 27 febbraio. Il maltempo dei primi giorni della settimana, però, ha scombussolato tutto e costretto la ditta incaricata a rivedere i propri piani almeno per quanto riguarda Porta Cerese.

E così, venerdì 12 febbraio, con due giorni di ritardo si è cominciato ad allestire il cantiere a due passi dallo stadio Martelli. Gli uomini della Socotec, operai e geologo, hanno iniziato nel parcheggio di piazzale Ragazzi del ’99 a scaricare i mezzi e le attrezzature necessari per procedere, nei prossimi giorni, ai sondaggi geognostici. In programma ci sono le trivellazioni nel terreno sino a 20-30 metri di profondità per capire la conformazione del suolo e la sua portanza, individuare la falda e avere tutte le notizie che serviranno per arrivare, poi, alla redazione dei progetti definitivo ed esecutivo del sottopasso.

Quelle indagini serviranno, infatti, come supporto al progetto di fattibilità che Rfi ha consegnato due mesi fa al Comune e sul quale gli uffici tecnici si stanno confrontando per eventuali modifiche. La parte più delicata è quella relativa a Porta Cerese data la vicinanza a Palazzo Te e la zona particolarmente abitata: l’opera da realizzare, infatti, sarebbe a ridosso di due quartieri come Valletta Valsecchi e Te Brunetti. Quest’ultimo, inoltre, sarebbe anche interessato da un altro sottopasso, solo ciclopedonale, che verrebbe ricavato in via Visi, tra la ex bocciofila e la reggia gonzaghesca e consentirebbe a Te Brunetti di collegarsi direttamente con il resto della città.

Le indagini geognostiche saranno condotte, come detto, sia a Porta Cerese che in via Brescia. Già individuate le zone di scavo: oltre a piazzale Ragazzi del ’99, anche via Visi (nell’area verde in prossimità di via Parma) e via Bonoris (nel parcheggio) per quanto riguarda il sottopasso carrabile da realizzarsi a Porta Cerese e quello ciclabile che sorgerà in via Visi; via Brescia per quanto riguarda il sottopasso a Gambarara.

Il primo cantiere è stato impiantato in una porzione di piazzale Ragazzi del ’99, a ridosso della strada; il secondo sarà nel parcheggio di via Bonoris, subito dopo il passaggio a livello; il terzo e ultimo, da lunedì 15 febbraio, tempo permettendo, nell’area verde che costeggia via Brescia (garantendo, però, la percorribilità del vicino tratto di ciclabile Mantova-Peschiera).

Secondo gli studi di fattibilità presentati al sindaco Palazzi, per realizzare i tre sottopassi servirebbero 23 milioni di euro (14 per Porta Cerese e Te Brunetti, 9 per Gambarara): il Comune è già alla caccia dei fondi.
 

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