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«L’Asolana è una vergogna»: ecco comitato e petizione

Il cantiere per mettere in sicurezza l’ex 343 costa poco meno di 7 milioni. Dal 2008 a oggi solo rinvii e rimpalli di responsabilità tra enti pubblici per il tratto verso Casalmoro

Vincenzo Corrado
1 minuto di lettura

ASOLA. Anni di attesa, una sequela infinita di rinvii, enti pubblici che si rimpallano la responsabilità. Il risultato? Nel tratto dell’ex statale 343 tra Asola e Casalmoro nulla è cambiato. Gli incidenti stradali continuano a verificarsi a cadenza regolare e non esiste un progetto esecutivo per allargare la carreggiata. In un cassetto della Regione dovrebbe esserci giusto un piano di fattibilità realizzato nel 2017. Nel frattempo la rabbia dei cittadini monta, tanto che qualcuno ha aperto una pagina Facebook che non a caso nell’intestazione contiene il termine “vergogna”.



«Siamo cittadini comuni e speriamo di formare presto un comitato – dicono i fondatori di “343 Asola-Casalmoro - La vergogna” - e di avviare una raccolta firme per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema che ci sta a cuore: la totale mancanza di sicurezza sull’Asolana». In poche ore l’appello virtuale ha raccolto poco meno di 200 adesioni, un numero destinato a crescere con il passare dei giorni.

Ma se davvero si arriverà ad una petizione, il vero problema sarà capire a chi indirizzarla. Già, perché dall’ottobre 2019 la strada è virtualmente dell’Anas che l’ha ricevuta in dono dalla Provincia la quale a sua volta ne aveva ereditato la gestione dallo Stato. La società del gruppo Fs, però, ad oggi non ha ancora completato l’iter di acquisizione e se si chiede il motivo di tale lungaggine burocratica, la risposta che arriva dagli uffici di Palazzo di Bagno è spiazzante: «Non lo sappiamo». Pare che una ragione vera e propri non ci esista, si sa solo che la Provincia ha fatto il suo, firmato tutti i documenti e che aspetta notizie da Roma. Intanto nell’ultimo anno e mezzo i camion hanno continuato - e continuano - a sfiorarsi lungo la ex 343 e qualcuno è finito fuori strada.



Chi percorre quel tratto maledetto sa di essere a rischio ma nonostante ciò, inevitabilmente, il numero dei sinistri aumenta. Del resto la riqualificazione dell’Asolana è una questione aperta sin dal 2008, anno in cui la Provincia la inserì nel piano triennale delle opere pubbliche senza poi aprire effettivamente il cantiere. Da allora l’intervento è stato rinviato più volte dalle varie amministrazioni, i due Comuni interessati hanno provato spesso a sollecitare (anche la Regione) ma la situazione non si è mai sbloccata.

Nel 2017 Asola, Casalmoro e Provincia aprirono il portafoglio e commissionarono uno studio di fattibilità. Da allora tutti sanno che per rendere sicura la strada servono poco meno di 7 milioni. È probabile che presto, attraverso il comitato che si sta costituendo, l’informazione arrivi anche ai vertici dell’Anas.


 

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