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Vertenza Corneliani Mantova: i sindacati tornano alla carica di ministero e azienda

Filctem, Femca e Uiltec nazionali e provinciali: tavolo di crisi non più rinviabile. E le Rsu chiedono un incontro urgente con l’amministratore delegato Brandazza

Monica Viviani
2 minuti di lettura

MANTOVA. Da una parte c’è il governo Draghi che ha ottenuto la fiducia del Parlamento. Dall’altra c’è la chiusura nei giorni scorsi della due diligence di BasicNet annunciata alla Gazzetta dal suo presidente Marco Boglione. Passaggi chiave per la vertenza Corneliani che a questo punto non può e non ha più ragione di aspettare. Visto anche il poco tempo a disposizione per il salvataggio della casa di moda e dei suoi 1.200 posti di lavoro di cui 474 solo a Mantova. Passaggi che i sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil nazionali e provinciali attendevano per tornare alla carica del ministero dello sviluppo economico sollecitando la convocazione ormai «urgentissima» del tavolo di crisi rinviato causa stand-by di governo. E che vedono anche le Rsu tornare in campo con la richiesta di un incontro entro metà della prossima settimana con l’amministratore delegato Giorgio Brandazza per fare il punto su nuovi possibili terzi investitori a partire da quelli che si erano palesati a gennaio così come sulle valutazioni ancora in corso con BasicNet che si chiuderanno, come riferito da Boglione al nostro giornale, entro la prossima settimana. Vale a dire a ridosso della deadline fissata dal commissario giudiziale per la presentazione di un’offerta e la predisposizione in tempo utile di un concordato in continuità.

I SINDACATI: TAVOLO DI CRISI URGENTISSIMO

«Convocazione urgentissima del tavolo di crisi sulla vertenza Corneliani, così come previsto nell’ultimo incontro al Ministero, fissato per il 15 febbraio e poi rinviato per motivi ministeriali»: è firmata dai segretari nazionali e provinciali di Filctem Cgil (Sonia Paoloni e Michele Orezzi), Femca Cisl (Raffaele Salvatoni e Gianni Ardemagni), Uiltec Uil (Daniela Piras e Giovanni Pelizzoni) la richiesta di un incontro al Mise partita il 19 febbraio e indirizzata al neo-ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e a Chiara Cherubini della struttura per le crisi d'impresa. Un tavolo non più rinviabile, anche se si è ancora in attesa della nomina dei sottosegretari, e quanto mai necessario «per dare corso e concretezza al piano di salvataggio dell’azienda – si legge ancora – e della salvaguardia dell’occupazione».

Piano che, ricordiamo, prevede l’ingresso in equity dello Stato, attraverso Invitalia, nel capitale della Corneliani, con dieci milioni di euro del Fondo per le crisi d’impresa previsto dall’articolo 43 del decreto Rilancio, che «deve avvenire – era stato ricordato da Invitalia al tavolo Mise del 27 gennaio – a condizioni di mercato e unitamente a un terzo investitore privato indipendente».

LE RSU A BRANDAZZA: E GLI ALTRI INTERESSAMENTI?

Ed è proprio per fare il punto sui possibili terzi investitori che nella serata del 18 febbraio è partita la richiesta di un incontro urgente, da tenersi entro i primi giorni della prossima settimana, con l’amministratore delegato Brandazza da parte delle Rsu della Corneliani. Al momento gli occhi sono puntati BasicNet che dopo quindici giorni di approfondimenti e verifiche in via Panizza, si è presa un’altra settimana di tempo per le ultime valutazioni con l'azienda. Ma sul piatto fino a pochi giorni fa c’erano comunque anche altri interessamenti. A menzionarli era stato lo stesso amministratore delegato al tavolo di crisi del 27 gennaio facendo riferimento ad «altri dossier», senza aggiungere però ulteriori dettagli in quanto, aveva detto, in attesa di passaggi concreti. Intanto l’azienda ha depositato il 15 febbraio in Tribunale la relazione mensile prevista dal concordato in bianco dove non manca un capitolo dal titolo “Elenco terzi investitori”.
 

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