I prof mantovani prenotano AstraZeneca ma il sito regionale parte zoppo
Per registrarsi nell'apposita piattaforma vaccinazionicovid.servizirl.it è necessario essere residenti in Lombardia. E molti non lo sono: il problema risolto nel tardo pomeriggio
Riccardo negri
MANTOVA. Non tutti gli insegnanti sono riusciti, la mattina del 3 marzo, a manifestare la propria adesione alla campagna di vaccinazione anti Covid. Già, perché per registrarsi nella apposita piattaforma vaccinazionicovid.servizirl.it, messa a punto dalla Regione, è necessario essere residenti in Lombardia. Una circostanza che ha impedito al personale che presta servizio in una scuola mantovana ma che ha la residenza in un’altra regione (e non sono pochi) di aderire. La cosa ha creato molta confusione, tanto che i sindacati regionali della scuola hanno subito segnalato il problema.
Tanto che il direttore generale al welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, ha dovuto precisare, nel corso di una conferenza stampa, che «anche gli insegnanti residenti fuori regione, ma che prestano servizio qui, potranno aderire alla campagna vaccinale». Il problema è stato risolto nel tardo pomeriggio e ora anche il personale scolastico statale non residente in Lombardia può aderire alla campagna. Le vaccinazioni con AstraZeneca inizieranno lunedì.
Una disavventura paradossale è inoltre capitata a insegnanti mantovani che esercitano in istituti fuori regione. A testimoniarlo è Daniele Alberini, residente a Dosolo ma insegnante di religione in una scuola di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. «La campagna vaccinale per il personale scolastico, in Emilia Romagna, è partita dieci giorni fa – racconta – pensavo che aderire fosse una formalità e invece ho scoperto che bisogna essere residenti o avere il medico di base in regione». Per questo ha provato a compilare il modulo di adesione alla campagna di vaccinazioni in Lombardia, dove appunto risiede. Ma non ha potuto portarla a termine perché lavora in Emilia. In lista d’attesa per manifestare la propria adesione alla campagna vaccinale anche gli insegnanti e il personale delle scuole paritarie (vale a dire che non lavorano in istituti statali) e dei Centri di formazione professionale.
Ieri diversi insegnanti di queste scuole hanno provato a registrarsi senza riuscire nell’intento. Alcuni hanno chiamato il numero verde per avere più informazioni, ma riferiscono che è stato detto loro, semplicemente, che non potevano registrarsi. Ci ha pensato Ats Val Padana, con una nota, a chiarire la situazione e a rassicurare il personale delle scuole non statali: «A breve è prevista l'apertura per le adesioni del personale scolastico delle scuole paritarie, degli istituti di formazione professionale, dei servizi educativi per l’infanzia pubblici e privati, dei nidi d’infanzia». Intanto le scuole superiori di città hanno dovuto riorganizzarsi per evitare lezioni in presenza agli studenti provenienti dalle zone arancio rafforzato. I presidi di Mantegna e Bonomi Mazzolari, Alessandro Cau e Roberto Capuzzo, spiegano che il provvedimento non ha provocato rimostranze negli interessati, che seguono le lezioni online.
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