La centrale del padre di Einstein è realtà: per Canneto una risorsa di energia pulita
Lavori ultimati sul canale Naviglio, manca solo l’allacciamento Enel. Il consorzio Garda Chiese: «Entro primavera via alla produzione»
Andrea Gabbi
CANNETO. La creatività è contagiosa, trasmettila. La massima di Albert Einstein ha un qualcosa di elettrico. Magari il celebre fisico tedesco l’avrà sentita in casa, a tavola con il padre Hermann, che di mestiere faceva l’imprenditore nel campo dell’energia elettrica. Promuoveva l’installazione di centrali idroelettriche per dare energia a piccoli centri.
Lo ha fatto anche a Canneto sull’Oglio, nel lontano 1898, quando riuscì a convertire il vecchio mulino San Giuseppe in una moderna - per l’epoca - stazione di produzione energetica che portò di fatto la luce nel paese con una potenza di 16,2 kilowatt che alimentavano 18 lampade a incandescenza (illuminazione pubblica delle strade) e 4 lampade sulla torre civica per rendere più visibile l’orologio. E poi, negli anni, la stessa piccola centrale aiutò l’imprenditoria locale a dare vita alla produzione in serie di bambole, manufatti che hanno reso Canneto famosa in tutto il mondo. Quel mulino, poi caduto in disuso con il passare del tempo e delle tecnologie, è stato ora rimesso in sesto. E vedrà la luce (anzi, produrrà la luce) tra poche settimane.
Sono di fatto finiti i lavori per la realizzazione dell’impianto che sfrutta la spinta del canale Naviglio. Ultimata la centrale di controllo posta in alto rispetto al salto d’acqua. Sotto (visibile dal punto di osservazione della Tagliata) ecco la vite idrodinamica (coclea idraulica) che si metterà in moto con il passaggio dell’acqua e svilupperà una potenza di circa 27 kW ed una producibilità annua stimata in 228.000 kwh. Energia pulita e messa a disposizione della collettività grazie al lavoro svolto dal consorzio di bonifica Garda Chiese che ha creduto nel progetto insieme all’amministrazione comunale.
I lavori strutturali, diretti dall'ingegner Paolo Magri e costati intorno ai 300mila euro, sono conclusi, come conferma il presidente del Garda Chiese Gianluigi Zani: «Mancano i classici ritocchi finali e soprattutto manca l’allacciamento alla rete elettrica. Attendiamo il sopralluogo e il lavoro di Enel e poi saremo pronti con le prove di carico». L’obiettivo è quello di inaugurare la centrale nel corso della primavera ed iniziare subito con la produzione di energia elettrica. A quel punto il passato avrà definitivamente abbracciato il presente, dall’idea di Einstein padre all’energia dei giorni d’oggi.
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