Il vicario a messa si scaglia contro Achille Lauro: «Offesa al mio credo»

BOZZOLO. Si è sentito offeso e ne ha parlato anche domenica scorsa dal pulpito nella santa messa centrale delle 10.30, il vicario don Nicola Premoli, ma con sincerità e senza mezze misure aveva reagito subito a certi eccessi del Festival di Sanremo, aprendo un ampio dibattito. Dapprima quando Achille Lauro, «di cui -come ha detto - non ho mai sentito parlare prima d’ora» era vestito come la Madonna e con le lacrime di sangue dipinte sotto gli occhi. «Con tutto il rispetto per la persona – ha domandato - perché bisogna sempre offendere la religione cattolica e il sentimento di tante persone, senza che nessuno dica niente. Io personalmente mi sento offeso da questa presa in giro a ciò in cui credo. E ripeto senza che nessuno dica niente».
La sera dopo è seguita la scena di Fiorello con la corona di spine sulla testa, irridendo uno dei momenti più significativi e profondi della religione cattolica in cui Gesù viene torturato e muore per gli altri o laicamente per rimanere fedele alle sue idee. Tantissime le adesioni all’opinione espressa da don Nicola.
«Chi ha subito queste immagini non è bigotto, ma rimasto fedele a valori lasciati andare alla deriva, non solo a Sanremo purtroppo. Mi sento offesa anch'io».
C’è chi non è andato per il sottile e le ha definite “cretinate”, chi invece le ha bollate come provocazioni, mosse dalla necessità di fare notizia e di vendere. Qualcuno ritiene che la colpa sia di quanti danno visibilità a questi personaggi, anche solo commentando; in tanti vorrebbero si rispondesse con un’azione legale. «Si usano pesi e misure diversi per le varie religioni; in questo caso è stata offesa la religione cristiana» commenta una signora. «Ma non si può prendere di mira nemmeno l’Islam o un’altra religione. Semplicemente non va fatto» le fa eco un’altra. Condanna unanime, insomma, da parte dei bozzolesi «verso il cattivo gusto e trasmissioni, proposte da una televisione che vive del canone di tutti». —
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