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Viadana, il suono del violino per l’addio a Lorenza: davanti alla chiesa un applauso spontaneo

Nella chiesa del Castello i funerali della docente editrice. In prima fila il marito Afro Somenzari, editore di Fuocofuochino

RICCARDO NEGRI
1 minuto di lettura

VIADANA. Si sono celebrati in Castello a Viadana, i funerali di Lorenza Amadasi, la 59enne docente di sostegno e operatrice culturale che ha perso la vita sabato pomeriggio in via Convento a causa di un tragico scontro stradale. La chiesa era piena di amici e colleghi che desideravano tributarle l’ultimo saluto: i posti disponibili, nel rispetto delle norme anti-Covid, erano tutti occupati. Nel primo banco il marito Afro Somenzari: coinvolto nello stesso incidente, nel quale ha riportato la frattura di alcune costole, era stato dimesso martedì dal Maggiore di Cremona.

La liturgia è stata presieduta dal parroco emerito monsignor Floriano Danini, che aveva unito la coppia in matrimonio. All’omelia il sacerdote ha svolto una riflessione sul tema della sofferenza e del dolore, nell’ottica cristiana della speranza nella resurrezione.

La Amadasi lascia un ricordo di persona dolce e sorridente: don Danini, proprio in virtù del suo esempio di vita, ha invitato i presenti a sentire Lorenza viva. La celebrazione è stata accompagnata dai brani musicali eseguiti da un amico violinista. All’uscita, la salma è stata salutata da un applauso spontaneo. Il feretro è stato poi accompagnato al cimitero di Pomponesco, il paese d’origine. Per ricordare la Amadasi, l’associazione Apeiron (che gestisce le attività culturali del Muvi e ha più volte avuto modo di collaborare coi Somenzari) ha pubblicato su Facebook alcuni suoi versi tratti dalla poesia “L’ombra” (2005): «È certo / il buono del giorno non perdo. / In una notte / di tempo lunga / l’ombra più ancora / mi piace cercarla». 

 

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