L’invito del vescovo ai fedeli viadanesi: «Siate come un dono»
Con la messa in Castello si è chiusa la tre giorni di visita. «Sono stati momenti intensi, siamo andati all’essenziale»
RICCARDO NEGRI
VIADANA. Si è chiusa ieri mattina 14 marzo 2021, con la celebrazione della messa solenne nella chiesa di Castello a Viadana, la visita pastorale del vescovo di Cremona, Antonio Napolioni. «Sono stati – ha assicurato il presule al momento dei saluti – tre giorni di incontri, fraternità, preghiera e accesso alle fonti della speranza. Giorni delicati e intensi, in cui siamo andati all’essenziale».
«L’unità pastorale Viadana-Buzzoletto - come ha notato il parroco don Antonio Censori – riceverà ora una lettera di consegne, di cui dovremo fare tesoro». Un’indicazione di massima è già stata data: «Sta per iniziare – ha notato infatti il vescovo – l’anno incentrato sull’esortazione apostolica “Amoris laetitia”, che ci invita a mettere le famiglie al centro».
Alla celebrazione di chiusura, oltre a numerosi fedeli sono intervenuti il sindaco Nicola Cavatorta con l’assessore Rossella Bacchi, i comandanti della compagnia carabinieri Gabriele Schiaffini e della stazione cittadina maresciallo Burroni e la comandante della polizia locale Doriana Rossi.
La liturgia è stata animata da un piccolo coro diretto da suor Marzia Bottari, mentre per le letture si sono resi disponibili i parrocchiani Stefano Mori, Chiara Manzoli, Adele Menta e Daniele Sartor. Nell’omelia Napolioni ha riflettuto sul tema delle tenebre e della luce, tracciando diversi parallelismi anche con la complessa situazione legata alla pandemia.
«Stiamo vivendo – ha detto il vescovo – un tramonto sanitario, ma anche culturale e spirituale. C’è tanto pessimismo, ma non è giusto: l’importante è che il risveglio venga preparato riconoscendo Gesù presente».
Nel corso della visita pastorale, il presule ha incontrato alcuni malati con le loro famiglie, ospiti e operatori della casa di riposo, scout, giovani, volontari Caritas, catechisti, Gruppo famiglie e consigli parrocchiali: «Abbiamo riconosciuto le tracce di Dio vivente; e ci stiamo chiedendo, attraverso la curiosità dei bimbi, l’amore delle giovani coppie, le aspirazioni dei giovani e tanti altri segni di speranza, dove Dio ci stia portando».
Da qui, una prima indicazione alla comunità: «Osiamo venire alla luce gli uni per gli altri, al di là dei pregiudizi, dando credito al prossimo. I cristiani di Viadana siano dono: portino il contagio benefico della luce, della speranza, della solidarietà. Sappiano essere famiglia di famiglie in cammino. Rendano palpabile il passaggio di Gesù».
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