MANTOVA. È iniziato ogg il processo a Bruno Zago, amministratore delegato del gruppo Pro-Gest, al figlio Francesco, direttore generale delle cartiere del gruppo, ai i responsabili legali di Villa Lagarina, alla committenza e alla direzione dei lavori di via Poggio Reale, ai legali rappresentanti delle società che questi lavori li hanno eseguiti.
Sono ricomparsi davanti al giudice Chiara Comunale per gli interventi realizzati allo scopo di modificare il depuratore e quelli portati a termine sulla facciata nord della fabbrica sospesa di Nervi: opere che insistono sul vincolo paesaggistico. Sul fronte amministrativo per questi abusi sanati era già stata pagata anche una maxi multa di oltre un milione di euro: il Comune di Mantova aveva conteggiato 709mila euro per la facciata nord e 328mila per il depuratore. Ma il fronte penale è rimasto. Il giudice, come noto, ha già stralciato alcune ipotesi di reato, quelle in merito agli abusi che sono già stati sanati, per le quali è stato disposto il non luogo a procedere – la sanatoria in questi casi estingue il reato – e altre irregolarità commesse alla cartiera ex Burgo, oggi Villa Lagarina, durante l’ammodernamento degli impianti, per cui è prevista l’oblazione.
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