Dono del Consorzio Grana Padano: formaggio ai poveri per 1,2 milioni
Le confezioni andranno come regalo di Pasqua alle associazioni che si occupano di fragilità

MANTOVA. Una donazione munifica, fatta con il cuore in mano come lo sono i circa 200 produttori consorziati. Che arriverà sulle tavole di decine di migliaia di poveri, resi spesso ancora più indigenti dai colpi della pandemia.
Il Consorzio Grana Padano ha deciso di consegnare gratuitamente ad una rete di Onlus che si occupano di persone indigenti e fragili 130mila kg del proprio formaggio Dop, circa 200mila confezioni da mezzo e un chilo. Una donazione dal valore di circa 1,2 milioni che i vertici del Consorzio hanno deciso di firmare senza battere ciglio. Confermando la vocazione all’aiuto sociale che fa del Consorzio Grana Padano uno dei più grandi donatori italiani fra le società non Onlus, ma private.
Tutto nasce alcuni mesi fa quando il Consorzio raggiunge un accordo con l’Agea, l’agenzia che si occupa del ritiro delle derrate alimentari. Agea si occupa anche, come prevede un regolamento europeo, anche della distribuzione gratuita alle persone indigenti di derrate alimentari provenienti dalle scorte d'intervento dell'Unione Europea o dall'impiego di equivalenti monetari. La distribuzione avviene per il tramite degli Enti Caritativi -riconosciuti e iscritti nel relativo Albo istituito presso l'Agea- che ne fanno richiesta.
«Nella logica di aiuto nei momenti di difficoltà che ci ha sempre contraddistinto - spiega il direttore del Consorzio Grana Padano, il mantovano Stefano Berni - Abbiamo comunicato all’Agea che ci impegnavamo ad aggiungere circa il 10% di quanto lei avrebbe acquistato, per raggiungere anche le piccole associazioni». Agea, con soldi pubblici, distribuisce grandi quantità ad organismi di carattere nazionale. «Noi abbiamo pensato alle Onlus dei nostri territori, ma non solo, che in questi mesi della pandemia sono state sotto pressione per l’aumento dei casi di indigenza e nel portare aiuto alle tante persone in difficoltà».
All’Agea che ha distribuito circa 15 milioni di euro di grana padano, si è aggiunta quindi la donazione privata del Consorzio che ha voluto raggiungere Onlus non direttamente beneficiarie dei bandi Agea indigenti. «È il nostro modo di dire che stiamo dalla parte di aiuta disinteressatamente gli altri e che vogliamo essere al fianco loro».
Una generosità che arriverà nelle case di decine di milioni di persone povere nei giorni di Pasqua, a testimoniare l’aiuto offerto dal Consorzio. E che si inserisce nel solco della beneficenza che da sempre caratterizza il mondo del prodotto a Denominazione d’origine protetta (Dop) più venduto al mondo.
Basti pensare ai 2,2 milioni di euro consegnati dopo il terremoto del 2012 in Alta Italia, o al milione di euro per l’acquisto di strumentazione sanitaria a favore degli ospedali del Centro Italia colpiti dall’emergenza della pandemia Covid 19 o la donazione di una confezione di Grana Padano a tutti i donatori di plasma autoimmune all’Asst di Mantova. O infine i 700mila euro alla fondazione Rava per l’ospedale pediatrico ad Haiti.
Oggi il Consorzio Grana Padano raccoglie quasi 200 soci dei quali 142 caseifici gestiti da 129 società. Un mondo che esprime una notevole capacità produttiva del formaggio tutelato da rigide regole produttive. Nel corso dello scorso anno sono state 5,2 milioni le forme prodotte per un peso totale di circa 200mila tonnellate. I produttori consorziati sono distribuiti geograficamente in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Piemonte. E la provincia di Mantova, con circa il 30% del prodotto conferito, è la provincia più produttiva del Consorzio, nonché l’unica, con Bologna, a potersi fregiare della produzione delle due Dop, Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
Il fatturato del 2020 è stato di circa un miliardo e 700 milioni all’ingrosso, ovvero 3,5 miliardi al consumo. Circa il 40% del prodotto è destinato all’export. «Speriamo che questa generosità - conclude Berni - anche se noi la faremo sempre con il cuore, sia sempre meno necessaria e che la gente ritrovi serenità».
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