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«Con Draghi clima più disteso. Ma col sindaco di Mantova niente dialogo»

La deputata di Forza Italia Anna Lisa Baroni analizza l’attualità politica in città e in Parlamento

Sandro Mortari
3 minuti di lettura

MANTOVA. Anna Lisa Baroni, deputata di Forza Italia, che clima si respira alla Camera dopo la formazione del governo Draghi che ha coinvolto centrosinistra, Cinquestelle e centrodestra tranne FdI?

«Un clima certamente più disteso e di collaborazione tra tutte le forze politiche. Mi sembra che tutti i parlamentari abbiano perfettamente compreso (probabilmente anche perché i vertici dei gruppi parlamentari e dei partiti sono stati in grado di coinvolgere e spiegare il momento politico) la grave situazione in cui si trova il Paese e abbiano deciso di contribuire al meglio delle proprie posizioni.

Quanto a FdI, c’è rispetto per la posizione presa dal partito di Giorgia Meloni, ancorché di disaccordo e forse anche un po’ di rammarico da parte nostra e della Lega, per la diversa strada presa dagli alleati storici. Il discorso sulla fiducia tenuto dal presidente Draghi e tutto il dibattito parlamentare che lo ha seguito è stato molto alto, una delle giornate più significative di tutto il mio mandato parlamentare, almeno fino ad oggi. Che fossimo davanti a una svolta storica della politica del Paese e delle nostre istituzioni, credo sia stato chiaro a tutti coloro che erano con me in quell’aula di Montecitorio.

Spero che anche per gli italiani sia così. Essere stata presente a un momento tanto importante è stato una grande emozione e senso di responsabilità verso i miei concittadini bagnolesi e mantovani e verso tutti gli italiani che mi sento di rappresentare».

Ritiene che il governo si stia muovendo bene su ristori e vaccini o potrebbe fare di più e cambiare qualcosa?

«Credo che le nomine di Curcio alla Protezione civile, del generale Figliuolo a commissario straordinario, il rinnovo totale del Cts con la riduzione a soli 12 membri, tecnici esperti nelle varie discipline necessarie alla soluzione della pandemia, siano già un grande segnale di cambiamento. Rilevo che ci voleva proprio Mario Draghi per prendere la decisione di sequestrare una consistente partita di vaccino AstraZeneca in uscita dal nostro Paese verso l’Australia, per indicare la strada corretta di difesa dei cittadini europei (non solo italiani) rispetto alle mancate consegne.

Draghi ha preso una decisione forte e corretta sia sotto il profilo giuridico che politico e tutti, compresa Von der Leyen gli sono andati dietro. Ha indicato la strada da percorrere e sono orgogliosa che sia stato il premier italiano a fare da apripista».

Il Pd con Letta che rilancia lo ius soli potrebbe mettere a rischio il governo?

«Letta lasci perdere temi divisivi come questo. Chi mette in campo tematiche così lontane dagli interessi veri degli italiani in questo momento, che sono solo uscire dal dramma sanitario ed economico e ricevere una vaccinazione il più velocemente possibile, dimostra di vivere sulla luna.

Il governo è solidissimo e noi di Forza Italia con il presidente Berlusconi in prima linea e i nostri ministri Gelmini, Brunetta e Carfagna e la nostra squadra di governo in generale siamo impegnati a sostenerne l’operato».

Nonostante la collaborazione a Roma tra centrodestra e centrosinistra, a Mantova il centrodestra continua ad essere all’opposizione della giunta Palazzi e i rapporti sembrano essere molto tesi su varie questioni. Come molto tesi appaiono quelli tra Comune e Regione. Cosa ne pensa?

«Pur rispettando il successo elettorale dell’attuale inquilino di Via Roma e riflettendo sulle ragioni che lo hanno portato a un tale risultato, riteniamo che la nostra posizione di opposizione critica nei suoi confronti e della sua amministrazione sia ancora oggi corretta e giustificata dalla stessa assoluta mancanza di dialogo e rispetto delle opposizioni da parte di chi amministra.

Basti pensare al comportamento recente di Palazzi, sordo a qualunque apertura alle nostre posizioni di critica e a una condivisione di metodo e di sostanza del suo progetto di risistemazione dell’area di Palazzo Te. L’importanza di Palazzo Te non meritava un’apertura alla discussione con un concorso di idee e una partecipazione non formale delle più importanti istituzioni culturali della città, prima tra tutte il Politecnico?».

Raddoppio ferroviario della Mantova-Milano: c’è il rischio di ritardi a causa delle modifiche al progetto chieste dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, ma il suo collega Colaninno dice che bisogna andare avanti. Cosa ne pensa?

«Dobbiamo essere attenti alla evoluzione della vicenda e vigilare che l’opera, per noi di importanza storica, proceda il più velocemente possibile. Io sono a disposizione, se il collega Colaninno mi vorrà coinvolgere nei suoi contatti. E appoggio certamente ogni iniziativa per sveltire e supportare il progetto».

L’autostrada Mantova–Cremona incontra ancora molte difficoltà. Secondo lei, bisogna andare avanti anche se costa moltissimo e i no sono tanti, o è meglio fermarsi?

«Mi pare che in questi giorni ci siano incontri molto importanti tra il vertice della Regione Lombardia nella persona della assessore Terzi e del presidente Fontana e della società concessionaria. Quando, circa due anni or sono, ci fu chiesto come territorio di esprimere il parere delle forze politiche e istituzionali, il parere fu unanime riguardo l’importanza della infrastruttura. Attendiamo l’esito degli incontri».

L’occupazione a Mantova rischia di subire un duro colpo, vedi la vicenda Corneliani che è in fase di stallo. Che cosa propone per evitare il tracollo non solo di questa azienda storica ma anche di altre che soffrono?

«L’immediato intervento ponte del Mise, tramite Invitalia, con iniezione dei 10 milioni di euro mi sembra il primo passo concreto e imprescindibile. E mi pare che il ministro Giorgetti abbia detto proprio che intende procedere in questa direzione, fatte alcune verifiche tecniche. Giorgetti è un uomo di grande e solida esperienza, sono certa che saprà indirizzare la storia della Corneliani e di tutto il settore tessile, in grande sofferenza, sulla strada giusta».

I soldi del recovery plan potrebbero arrivare anche a Mantova?

«Dovranno arrivare anche qui. Anzi: noi, più di altri territori che hanno ricevuto molto in termini di finanziamenti per infrastrutture, ci candidiamo a vedere soddisfatti i tanti progetti che attendono di essere attuati. Sono quelli di cui si parla da almeno 40 anni e sui quali questo clima di collaborazione venutosi a creare con il governo Draghi dovrebbe avere un effetto benefico».


 

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