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Mantova, gestore unico per l’acqua in 40 Comuni. Pronti 300 milioni da investire in 16 anni

Da giovedì 1° aprile Tea Acque si fonde con Aqa Mantova e dà vita a Aqa che servirà 305mila cittadini. Ghizzi: lo saremo fino al 2037

Sandro Mortari
2 minuti di lettura



MANTOVA. Da giovedì 1° aprile  Tea Acque si fonde in Aqa Mantova per dare vita ad Aqa, il primo embrione di gestore unico del servizio idrico integrato su buona parte del territorio mantovano. Una realtà industriale che diventerà punto di riferimento per 305mila cittadini. Nei 39 Comuni forniti da Tea Acque e a Castiglione delle Stiviere dove operava Aqa Mantova, d’ora in avanti acquedotti, depuratori e fognature faranno capo alla società nata nel 2016 per diventare il veicolo con cui aggregare tutti i gestori dl servizio sparsi per la provincia in un’unica realtà.

L’annuncio è stato fatto  mercoledì 31 marzo  in una conferenza stampa dal presidente di Tea Massimiliano Ghizzi e dal presidente di Aqa Mantova Vinicio Fiorani, che manterrà l’incarico anche nella nuova società. «Il percorso verso il gestore unico – ha detto Ghizzi – è ancora complicato perché restano fuori ancora 24 Comuni, ma noi non demordiamo e andremo avanti a lavorare fino alla scadenza delle altre concessioni in capo agli altri gestori fissata al 2025, forti della nostra che gli enti ci hanno allungato sino al 2037».

E proprio i 16 anni di concessione diventano la chiave di volta dell’intera operazione: «Questo -–ha spiegato Fiorani, presidente di Aqa – ci consentirà di investire 87 milioni di euro nel triennio 2020-2023 in nuove opere per arrivare a 300 milioni entro il 2037. Unendo i gestori aumenta la potenza di fuoco e il ritorno per i cittadini. Per quei territori che rimarranno fuori da Aqa il danno sarà evidente. Siamo una società molto ambiziosa con un futuro molto importante davanti».

Il primo obiettivo sarà quello di portare gli acquedotti dove ancora non ci sono, e cioè a Sabbioneta, San Benedetto Po, Pomponesco, Villimpenta e Commessaggio (dove sono già in corso i lavori); poi si dovrà migliorare ovunque la rete idrica e fognaria, «spingere sempre di più per aumentare la qualità dell’acqua» ha aggiunto Ghizzi. In programma anche il potenziamento del rifornimento idrico dalla falda per tutti gli acquedotti già in gestione, interventi rilevanti sulla rete fognaria e i depuratori per migliorare il trattamento, l’efficientamento energetico e il sistema di telecontrollo e di automazione con l’obiettivo di razionalizzare il numero degli impianti.

Mentre diventa operativa Aqa (partecipata al 14,8% dal socio privato Adc, lo stesso che era in Tea Acque), si continua a lavorare per estendere il servizo unico ai Comuni finora esclusi e gestiti da Aimag (sette Comuni della bassa), Ireti (Viadana e Commessaggio) e Sicam (15 dell’alto mantovano, i più riottosi ad aderire al progetto).

«Con Ireti – ha detto Ghizzi – sono in corso le trattative e contiamo che entro quest’anno Gazzuolo e Viadana entrino in Aqa. Con Aimag attenderemo la scadenza della concessione nel 2025, la stessa data fissata per Sicam. Con la quale sono in corso da tempo attività e contatti per completare il progetto del gestore unico. Entro il 2025, infatti, Sicam dovrà entrare in Aqa acquisendo il 25%, mentre il 75% resterà a Tea spa».

Questo è il frutto di un accordo politico a livello provinciale e per concretizzarlo è già stato tracciato il percorso: «Tra qualche settimana, penso tra fine aprile e i primi di maggio - ha annunciato il presidente di Tea – Aqa si trasformerà da srl a spa, con capitale sociale di 3,7 milioni di euro, dando così la possibilità a Sicam di sottoscrivere le azioni. Poi, è ovvio che se tutti avessero voluto arrivare al gestore unico ci saremmo già» ha concluso Ghizzi riferendosi alle difficoltà, anche politiche, con cui la partita si sta giocando.

«Ci attende un sfida molto importante – ha sottolineato Giovanna Pesente, amministratore delegato di Tea Acque e adesso anche di Aqa – Abbiamo un’importante eredità che ci portiamo dietro, con l’obiettivo di sviluppare progetti innovativi legati al territorio e di offrire ai cittadini alte prestazioni del servizio. Il tutto nel pieno rispetto dell’ambiente».

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