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Dai colli fino a Napoli le auto per Ricciardi

La famiglia Cicalese di Pille ha prestato vetture storiche per la serie tv sul commissario creato da De Giovanni

Elisa Turcato
1 minuto di lettura

MONZAMBANO. Dalla frazione Pille di Monzambano a Rai Uno il passo è breve. Protagoniste, infatti, sono le auto d’epoca di proprietà della famiglia Cicalese utilizzate nella fiction Il Commissario Ricciardi, interpretato da Lino Guanciale con la regia di Alessandro D'Alatri, durante alcune scene girate tra la splendida Napoli e la struggente Taranto vecchia.

Alcune di esse le ritroviamo esposte nel bed and breakfast “Gallo delle Pille” di Monzambano il cui titolare è Mario, uno dei tre figli di Giuseppe Cicalese. Il padre, originario campano, era un accanito collezionista di oggetti antichi, tra cui quadri, francobolli, monete e soprattutto vetture e moto, rigorosamente italiane, con marche come Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Autobianchi, Piaggio, Guzzi e quant’altro.

Il museo di famiglia conserva circa trenta pezzi unici. Il più datato è una Fiat Torpedo 509 A risalente al 1928, sino ad arrivare agli anni ’70. Chiude la prestigiosa collezione una Lancia Fulvia 1.3 S del 1974. Tale passione è stata tramandata ai suoi tre figli, Raffaele, Cristina e Mario, per l’appunto, che oggi vive nel cuore dell’Alto Mantovano. Già nel maggio 2016 alcuni veicoli, (una Fiat Balilla 508 Coppa d’oro 1933, una Fiat Balilla Torpedo 1934 e una Fiat Balilla 1937), erano stati impiegati nella proiezione del film Quando corre Nuvolari, di Tonino Zangardi con Alessandro Haber, girato anche sulle Colline Moreniche. Nel 2019, durante le riprese de Il commissario Ricciardi, tratto dai romanzi di Maurizio De Giovanni (edito da Einaudi Stile Libero), la famiglia Cicalese è stata nuovamente contattata dalla regia per mettere a disposizione altre macchine e, in particolar modo, una Fiat Balilla del 1932, e una magnifica Lancia Augusta del 1936, quest’ultima destinata alla protagonista femminile, Serena Iansiti, (alias Livia Lucani).

Ebbene, i fratelli Cicalese hanno collaborato alla produzione in una Campania ambientata negli anni ’30, per un viaggio a ritroso nel tempo, in un dedalo di strade e piazze sapientemente riprodotte in chiaroscuro, mettendo in risalto la fastosità dei teatri San Carlo e Sannazaro, le chiese del centro storico, il museo e Real Bosco di Capodimonte, Villa Pignatelli, la Reggia di Portici, Capua, Castelvolturno e Nocera Inferiore. La seconda serie vedrà il seguito delle avventure del giovane commissario Luigi Alfredo Ricciardi, nello stile tipico della contaminazione di generi, tra poliziesco, mystery e melò, sempre però scortato dalle auto della casata Cicalese. —


 

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