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PalaFarina in ritardo, accuse e video-sfottò

Il termine ultimo per la consegna dei lavori era il 31 marzo. Ora scattano le penali giornaliere. Opposizione all’attacco

RICCARDO NEGRI
1 minuto di lettura

VIADANA. Oggi, giovedì primo aprile, si è tenuta la “non inaugurazione” del palasport Farina. Un pesce d’aprile, naturalmente. È stato il consigliere comunale Silvio Perteghella (Viadana Democratica) a pubblicare sui social un video sarcastico, accompagnato dalle note dell’inno di Mameli: «Tutti i cittadini, nel rispetto delle norme Covid, dopo più di due anni di ritardo sono invitati il 2 aprile alle 17 a “non inaugurare” il palasport, perché, dopo l’ennesima proroga che aveva portato il termine ultimo di fine lavori al 31 marzo 2021, il PalaFarina non è ancora terminato».

Il consigliere ringrazia ironicamente il sindaco Nicola Cavatorta, il facente funzioni della precedente giunta Alessandro Cavallari, il nuovo e il vecchio assessore ai lavori pubblici Ivan Gualerzi e Franco Rossi, e il dirigente dell’area tecnica Giuseppe Sanfelici. Dal 2 aprile, stando a quanto assicurato nelle settimane scorse da Gualerzi, alla ditta incaricata della ricostruzione della struttura sarà applicata una penale da 2.232 euro per ogni ulteriore giorno di ritardo. «Se queste penali fossero state applicate dal primo termine di fine lavori (febbraio 2019) – dice Perteghella – avremmo risparmiato 1,4 milioni di euro, e il palasport sarebbe tornato a costare 1,7 milioni come da preventivo iniziale».

Sul tema, i gruppi consiliari di centrosinistra (con Viadana Democratica, anche Uniti per Viadana e ioCambio) presenteranno una mozione consiliare. La proposta viene dal direttivo del Pd viadanese. «Con tale mozione – spiega il portavoce Pd, Stefano Bini – chiederemo al consiglio comunale di impegnare l’amministrazione, una volta che saranno definite tutte le penali che matureranno da oggi alla fine dei lavori, a stanziare un contributo straordinario di pari importo da devolvere alle società sportive viadanesi». Secondo il direttivo Dem, infatti, «i sodalizi sportivi in questi anni hanno dovuto sopportare inqualificabili ritardi nella costruzione di un’opera di vitale importanza per tutta la cittadinanza, costati rilevanti sacrifici sia in termini economici che sociali». Bini esprime l’auspicio che tale proposta possa essere accolta all’unanimità dal consiglio comunale, «per dare un concreto segnale di vicinanza». Come si ricorderà, il tetto del palasport Farina era crollato nel febbraio 2015: alcune travi, già lesionate da infiltrazioni, non avevano retto il peso di una abbondante nevicata. L’iter per la ricostruzione si è rivelato purtroppo particolarmente travagliato.
 

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