Caso piscina: schermaglia tra Melli eTirelli
La consigliera di FdI attacca: «Il Comune ha fallito, difficile vedere l’impianto aperto in estate». Il vice sindaco: «Abbiamo agito al meglio»
Mauro Pinotti
SUZZARA. «È sotto gli occhi di tutti il fallimento di un'azione amministrativa che non ha saputo tutelare i propri interessi». Questo il commento di Maria Luisa Melli, consigliera di Fratelli d'Italia, a margine dell'interrogazione sulla situazione della piscina comunale, alla quale aveva risposto il vice sindaco Tazio Tirelli. «Ritengo che il Comune abbia del tutto fallito la propria azione amministrativa - attacca Melli -: non ha saputo tutelarsi nella stesura dei contratti e non è neppure riuscito a tutelarsi nell'evolversi dei fatti. Sono stati spesi 3,5 miliardi di lire per un impianto che potrebbe finire all'asta. La struttura è oggetto di procedura di pignoramento dei beni costruiti in diritto di superficie, dalla creditrice Mps banca. I dubbi sulla possibile riapertura della piscina, a questo punto, sono più che legittimi. A quei 3,5 miliardi vanno aggiunte le spese in euro attualmente sostenute per azioni legali aperte, tra cui una probabile ulteriore azione per riscattare la garanzia fideiussoria di 150mila euro sottoscritta al momento del contratto. Tirelli – ha continuato Melli - conferma che c'è un importante debito dovuto al mancato pagamento Imu dalla concessionaria. Sono ancora molte le questioni aperte, fare chiarezza per i suzzaresi».
Immediata la replica di Tirelli: «Il Comune nel 2003 non disponeva di risorse sufficienti per finanziare tutte le opere previste. Nel 2018 il privato Mantra srl, che possedeva la società Welcome, fallì e la partecipata Welcome finì in liquidazione. Già nel 2018/19 sono iniziate le azioni legali di Mps per il recupero del credito, con richiesta di pignoramento. Le amministrazioni precedente e attuale hanno gestito la questione legale, difendendo gli interessi del Comune, opponendosi al pignoramento, in quanto bene destinato a uso pubblico. L’amministrazione nel 2003 poteva fare in modo diverso? Sì, ma non è possibile sapere con che risultati. Quelle successive hanno fatto scelte legate a problemi legali in carico ad altri affidandosi all'avvocato Paolo Colombo. Crediamo di aver agito al meglio per la tutela degli interessi dell’amministrazione e di tutti i cittadini».
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