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Il lupo a Mantova non si vedeva da quasi due secoli

La scoperta di Bigarello: l’ultimo esemplare riconosciuto fu catturato a Pietole nel 1825

Francesco Romani
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MANTOVA.  Risale a quasi due secoli fa l’ultima cattura di un lupo nel teritorio mantovano. Nelle campagne di Pietole, l’8 di giugno del 1825, venne preso un esemplare. Per riconoscerlo fu chiamato un professore del liceo di Mantova, tal Bendiscioli, a riprova che ormai gli avvistamenti erano estremamente radi. L’episodio è stato ricordato a fine 2018 dalla studiosa Daniela Ferrari che al lupo mantovano dedicò una mostra didattica in occasione del primo Forum mondiale sulle foreste urbane. Da quello studio si viene a sapere che nel territorio mantovano, in epoca medievale, il lupo era una frequenza abituale. La più antica raffigurazione la si trova nell’antico oratorio di Santa Maria, oggi inglobato nell’attuale basilica polironiana di San Benedetto Po. Nel mosaico pavimentale del transetto, anteriore al 1151 è raffigurato un lupo, tra gli animali che rappresentano i “vizi capitali”. Due secoli più tardi, gli statuti bonacolsiani del 1303 fissano un premio per ogni lupo catturato: tre lire se consegnato vivo, 30 soldi (la metà), se morto.

Nonostante le taglie messe dai Comuni, il lupo sopravvive fra boscaglie e campagne. Diventa l’emblema del predatore aggressivo entrando come raffigurazione nei bestiari medievali e nelle raffigurazioni scolpite nelle chiese.

La “bestia feroce” lascia ampie tracce nell’età Moderna. Nel maggio 1498 il marchese di Mantova Francesco Gonzaga viene informato che un branco di lupi ha assaltato le scuderie del palazzo di Marmirolo, sbranando un puledro. Nella prima metà del’500 i Gonzaga organizzano battute di caccia ai lupi radunando gli uomini a Tabellano «con arme da asta et con tutti li mastini che hanno» nonché a Suzzara armati di archibugi «et della carta da caricare per far streppito per la caccia delli lupi che si ha da fare».

Mentre si diffondono le storie di bimbi mangiati dai lupi, anche Maria Teresa d’Austria nel 1755 mette una taglia di 10 lire per ogni lupo maschio e 20 per la femmina. Sono le ultime cacce, perché dall’’800, la “bestia” rimarrà solo a popolare l’immaginario. —

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