L’Emilia-Romagna investe sulle ferrovie. E Viadana sorride
Tra gli interventi c’è la sistemazione del nodo di Sorbolo Un punto nevralgico per chi vuole raggiungere Parma
RICCARDO NEGRI
VIADANA. Regione Emilia-Romagna ha messo a punto un piano quadriennale da 325 milioni di euro per l’ammodernamento delle linee ferroviarie. Oltre 81 milioni saranno destinati all’elettrificazione di numerose tratte, tra cui quelle utilizzate quotidianamente da numerosi studenti e pendolari mantovani. Tra le opere accessorie, c’è in programma la sistemazione del “nodo” di Sorbolo, altro punto nevralgico ben noto ai viadanesi che frequentano Parma.
A dare notizia del piano di investimenti è il governatore Stefano Bonaccini: «Interveniamo sull’infrastruttura della rete regionale ferroviaria con diversi cantieri, alcuni dei quali già aperti o pronti a partire». Bonaccini sottolinea che «cantieri significa occupazione: dobbiamo agganciare con ogni mezzo la ripartenza, dopo le chiusure imposte dalla pandemia». I lavori per l’elettrificazione della linea Guastalla-Suzzara (un investimento da 15,2 milioni) apriranno nei prossimi mesi e si chiuderanno nel 2022. Si andrà invece al 2023 per la tratta Parma-Brescello/Viadana-Guastalla (un investimento da 20 milioni di euro) e per la Suzzara-Poggio Rusco (23 milioni). Per quanto riguarda invece le opere accessorie, partiranno già quest’anno i lavori per la soppressione del passaggio a livello di Sorbolo.
L’opera costerà 4,2 milioni, e si chiuderà nel 2022. A primavera 2022 aprirà invece il cantiere da 16 milioni di euro per l’eliminazione dell’altro passaggio a livello di Sorbolo, per il rialzo della linea e per il rifacimento del ponte ferroviario sul torrente Enza. Si tratta di snodi particolarmente critici. La strada che congiunge Viadana a Parma è assai trafficata e poco scorrevole, per cui ai passaggi ai livello si formano sovente rallentamenti e lunghe code. Da notare che è successo più volte, negli ultimi anni, che auto e mezzi pesanti in transito abbiano abbattuto le sbarre dei passaggi a livello, obbligando di conseguenza i treni a procedere a passo d’uomo, con conseguenti ritardi per i passeggeri a bordo. Il fiume Enza, che sfocia nel Po all’altezza di Brescello, ha un carattere decisamente torrentizio, e come tale soggetto di frequente a improvvise e consistenti ondate di piena. In tali condizioni, il ponte di Sorbolo – la cui altezza risulta ormai non più adeguata – viene chiuso: le corse dei treni vengono così soppresse e sostituite da pullman, me tutti i mezzi su gomma sono comunque costretti a praticare giri dell’oca alternativi, con inevitabili perdite di tempo. Il beneficio dell’elettrificazione delle linee (oggi i convogli sono trainati da motori diesel) sarà invece principalmente di carattere ambientale. —
RICCARDO NEGRI
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