Bollette non pagate dal 2016 a Mantova. Al campo nomadi il debito sale
Dal tribunale le prime ingiunzioni di pagamento: arretrati per 306mila euro. L’assessore: ma quella somma incide per l’1% annuo sugli aiuti del Comune
Sandro Mortari
MANTOVA. Un debito di 306mila euro nei confronti di Aster e, quindi, del Comune. È quello maturato dalle 35 famiglie (130 persone circa) che abitano nel campo nomadi di viale Learco Guerra. Utenze, servizi e sosta non pagati dal 2016 ad oggi per 306.187 euro: Aster ha avviato la procedura di recupero rivolgendosi al tribunale di Mantova che ha già inviato l’ufficiale giudiziario per notificare le ingiunzioni di pagamento e gli atti di pignoramento.
Nel mirino una prima tranche di debito, circa 200mila euro, maturato dal 2016 al 2019, mentre si sta lavorando per recuperare la seconda che riguarda i pagamenti dal 2020. «Non voglio strumentalizzare questo super debito dei sinti e dei rom, ma farne solo una questione di diritto» dice il capogruppo di Forza Italia Pierluigi Baschieri. La sua denuncia mette in evidenza una situazione annosa di persone (tante) che non ce la fanno a sbarcare il lunario e di altre (poche) che se ne approfittano. «Se non si arriverà a un serio piano di rateizzazione del debito» sarebbe inevitabile l’applicazione del regolamento comunale e, quindi, l’espulsione delle famiglie.
«C’è il rischio concreto che quelle somme, fra qualche anno, possano diventare dei crediti inesigibili e che quel debito possa ricadere sull’intera collettività mantovana. Sarebbe una vera e propria beffa nei confronti dei cittadini mantovani tenuto conto che, di norma, gli inquilini degli alloggi popolari che non pagano l’affitto ricevono lo sfratto».
Gli abitanti del campo nomadi sono tutti cittadini italiani e per la stragrande maggioranza nati e residenti a Mantova, tutti stanziali. Cittadini che, come gli altri, hanno diritto a un sussidio comunale in caso di indigenza. Ricordiamo che ogni famiglia nel campo paga un forfait mensile di circa 120 euro per acqua, luce, servizi e sosta. «La comunità sinta e rom è di 500 persone e solo alcune famiglie abitano al campo di viale Guerra – premette Carlo Berini, vicepresidente dell’associazione Sucar drom – quanto al resto, non commento. Da tre anni siamo stati estromessi dalla gestione del campo a favore di Aster. Però so che quando c’era Forza Italia ad amministrare il Comune per due anni le bollette non sono arrivate».
L’assessore al welfare Andrea Caprini assicura che «il Comune affronta con le medesime modalità ogni caso di morosità, che sia una famiglia residente in viale Guerra o una che risiede in un alloggio popolare. I servizi sociali e l’Aster hanno messo in campo ogni azione possibile per limitare l’aumento del debito e favorirne la riduzione». Fa i conti: «Ad oggi il debito del campo si aggira sui 300mila euro, un debito consolidato negli ultimi sei anni, quindi circa 50mila euro all’anno suddiviso in 130 residenti. Questo debito, ammettendo che divenga di fatto inesigibile, incide sulle risorse destinate al sostegno, nelle sue varie forme, a persone e famiglie mantovane in difficoltà per circa l’1% all’anno».
I commenti dei lettori