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Eremo, antenna della discordia: bocciato il raddoppio di Iliad

Il Comune di Mantova ferma le opere di ampliamento per la lite con Wind. Il consigliere Andreella: «Pronti a raccogliere fondi per il sostegno legale»

Francesco Romani
1 minuto di lettura

CURTATONE. Nuova puntata nella vicenda dell’antenna per cellulari sorta all’Eremo, sul confine fra i Comuni di Mantova e Curtatone, ma per pochi metri ricadente nel territorio del capoluogo. Dopo che la società telefonica promotrice della struttura, Wind/Tre, ha avviato la costruzione del traliccio e messo in funzione l’impianto per le telecomunicazioni cellulari, il Comune di Mantova ha eccepito che nella pratica mancava il parere ambientale. Non ha quindi chiuso l’istruttoria edilizia.

Per questo motivi ha anche ordinato ad un secondo operatore telefonico, Iliad, di non eseguire le opere di raddoppio dell’impianto, aggiungendo un “sopralzo” del pennone dell’antenna Wind. Il contenzioso fra la Wind ed il Comune di Mantova è stato preceduto dalla protesta dei residenti del popoloso quartiere dell’Eremo, che dopo una raccolta di firme hanno ottenuto dall’Arpa di far eseguire una verifica dei campi elettromagnetici.

«I rilievi sono stati fatti a fine 2020 - spiega Nicola Andreella, presidente della Commissione Ambiente del Comune di Curtatone -. Hanno confermato che l’impianto è stato attivato, anche se è in atto il contenzioso con il Comune di Mantova e la istruttoria edilizia è ancora aperta».

La Commissione del paesaggio di Mantova ha bocciato il progetto, a causa dell’impatto negativo sul territorio circostante. Ha anche proposto una serie di misure di mitigazione, come la schermatura attraverso piantumazioni. Prescrizioni che Wind non ha riconosciuto valide, non rispettandole. Sostenendo invece che alla propria domanda di installazione presentata ad inizio 2019, il Comune di Mantova non ha risposto, facendo quindi scattare il “silenzio assenso”. Ha quindi presentato ricorso al Tar, il 6 di novembre scorso. Azione alla quale è corrisposta la decisione di costituirsi dal parte del Comune capoluogo. In attesa di capire come finirà la vertenza, quindi, tutto sospeso, e anche Iliad dovrà fermare l’installazione della propria “stazione radio base” che si sarebbe aggiunta a quella Wind. «E se non si ferma siamo pronti a raccogliere fondi per un contenzioso legale» conclude Andreella.— © RIPRODUZIONE RISERVATA

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