Nuova centrale di Ostiglia, è scontro tra ambientalisti e Comune
I comitati ambientalisti hanno incontrato l'amministrazione di Ostiglia e il tecnico incaricato di redigere le osservazioni sul progetto del raddoppio della centrale. La polemica è scattata sull'accusa da parte dei comitati all'amministrazione di sostenere il progetto.
Giorgio Pinotti
OSTIGLIA. I comitati ambientalisti hanno incontrato l'amministrazione di Ostiglia e il tecnico incaricato di redigere le osservazioni sul progetto del raddoppio della centrale. La polemica è scattata sull'accusa da parte dei comitati all'amministrazione di sostenere il progetto.
Il sindaco Valerio Primavori ha presentato Alberto Bassi, l'ingegnere che dovrà verificare la documentazione, presentata da Ep produzione, e consegnare una relazione tecnica entro venerdì alla Regione nell'ambito del procedimento di Valutazione d'impatto ambientale. «Un incontro molto deludente», per i comitati.
Il primo ad essere ascoltato è stato Fabio Benazzi, ingegnere del comitato Cittadini per l’ambiente che ha spiegato le conseguenze ambientali nel caso di costruzione del Turbogas. «Le emissioni di ossidi di azoto aumenteranno anche con la presenza dei filtri Scr e non possiamo permettercelo nella nostra zona, una delle più inquinate d’Europa». Il clima si è animato parlando della posizione dell’amministrazione. L’assessore Andrea Rivaroli ha specificato che il Comune non è a favore, l’attivista del Movimento 5 stelle Alessandro Incorvaia ha ribattuto: «Noi guardiamo i fatti. Tutto quello che avete affermato, la mancanza di informazioni, il totale silenzio e, in primis, la diretta Facebook sulla pagina del Comune in cui erano presenti solo i dirigenti di Ep, senza aver pensato di invitare anche i comitati. Un gesto molto scorretto». Il consulente Bassi ha poi dichiarato che la documentazione verrà presentata entro i termini e ha affermato che il Comune ha scarso potere di incidere nell'ambito della Via. Affermazione che non è piaciuta. «Il sindaco è il primo responsabile della salute dei propri concittadini – ha detto Andrea Tebaldi, presidente del Comitato - la presa di posizione dell’amministrazione ha un’importanza notevole. Incorvaia ha poi citato i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente sulle morti premature, in Italia, a causa dell’inquinamento nel 2018: 52.300 morti associati alle esposizioni del particolato fine. «Per qualche compensazione economica o per 14 posti di lavoro in più, ne vale la pena? È questa la domanda che poniamo al primo cittadino» ha concluso l'attivista 5 stelle.
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