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La piena morbida del Po

Il Grande fiume sta rapidamente crescendo a causa delle piogge in Piemonte e dell’affluente Adda ingrossato. A Cremona superficie piena di legnami

RICCARDO NEGRI
1 minuto di lettura

VIADANA. È in corso una piena “morbida” del fiume Po, alimentata – più che dalle piogge cadute ieri in pianura – da una piena dell’affluente Adda e dal maltempo registrato nei giorni scorsi in Piemonte.

Il 6 ottobre alle 17 a Boretto (Reggio Emilia, sulla sponda opposta del Grande Fiume rispetto a Viadana) il livello dell’acqua era di 1,81 metri sopra lo zero idrometrico: un aumento di circa quattro metri in poche ore, visto che si era a 2,20 sotto lo zero nella notte tra lunedì e martedì. Siamo comunque ancora lontani dai livelli di guardia, che scattano a 4,50 sopra lo zero idrometrico.

Come spesso accade in caso di piena, la superficie dell’acqua è ricoperta da una sorta di schiuma marrone galleggiante. È un fenomeno del tutto naturale: si tratta di caolino, un minerale non inquinante rilasciato dall’argilla del fondale e delle sponde.

Più inconsueto il panorama che si è presentato il 6 ottobre all’altezza di Cremona, con la superficie del Po ricoperta da un quantitativo mai visto prima di tronchi, cataste di legname e ramaglie. Il materiale sarebbe stato trascinato a valle dagli affluenti, e non trattenuto a Isola Serafini in quanto le paratoie della centrale idroelettrica erano aperte. Un po’ di questo materiale arriverà sicuramente a Viadana nelle prossime ore, anche se buona parte si spiaggerà sulle sponde del fiume o verrà trattenuta dagli scafi ormeggiati e dalle pile dei ponti. A tal proposito, i frequentatori del Grande Fiume tornano a ricordare agli enti proprietari e alle istituzioni competenti la necessità di ripulire regolarmente le basi dei ponti dagli ammassi di legna, potenzialmente usuranti, accumulati dalle correnti.

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