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Mantova, scatta la corsa al tampone per il rientro in classe

Il dimezzamento della quarantena allunga le code per il test davanti alle farmacie. È protesta da parte di chi, dopo ore di fila, alla fine trova la saracinesca abbassata

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. È stata una vera e propria corsa al tampone, nell’ultimo weekend, per il rientro a scuola. Infatti, grazie alla nuove norme varate dal Governo sono tornati in classe tanti alunni e studenti che erano a casa in quarantena per aver contratto il Covid o per aver avuto contatti con un positivo. Il dimezzamento delle quarantene da dieci a cinque giorni unitamente all’innalzamento del numero di positivi in una classe, dagli asili nido alle elementari, per far scattare la didattica a distanza hanno fatto sì che buona parte di chi era a casa ritornasse a seguire le lezioni in presenza.

Se nelle scuole il rientro è stato garantito dall’abnegazione di dirigenti e personale che hanno lavorato sabato e domenica per avvertire le famiglie e preparare il ritorno in classe, i disagi si sono verificati per chi ha dovuto sottoporsi a un tampone per entrare in aula. Le farmacie, domenica, hanno dovuto sobbarcarsi un super lavoro, e non sempre sono riuscite a soddisfare tutte le richieste, suscitando lamentele e proteste da parte dell’utenza. Come la farmacia comunale di piazzale Gramsci dove molte persone, in fila da ore, non sono state in grado di sottoporsi al tampone perché, come prevede l’orario, i battenti si sono chiusi alle 14. «E così – dice un genitore – mio figlio ieri non ha potuto andare a scuola».

La direttrice della farmacia si difende: «Domenica abbiamo fatto 210 tamponi, dalle nove alle 14, senza prenotazioni. Alle 14 abbiamo dovuto chiudere perché a quell’ora finisce il turno dell’infermiera che ci assiste. Alle 13, vedendo la gente in attesa, avevamo interrotto l’accesso. Comunque, tutte le persone che avevano il numerino sono state sottoposte a tampone». E così molti sono rimasti esclusi: «Se fossero venuti sabato pomeriggio dalle 13.30 alle 18 avrebbero trovato posto» è la replica della farmacia.

Nelle scuole, come detto, il rientro è stato regolare. «Sono tornati tutti – dice Antonella Daoglio, dirigente del comprensivo Mantova 2 – evidenzio i tempi strettissimi per l’applicazione della nuova norma. Io e i referenti Covid dell’istituto ci siamo riusciti ancora una volta, lavorando sabato e domenica. E sono due anni che andiamo avanti così». Fa eco Francesca Iannetti, dirigente del comprensivo Mantova 3: «È da sabato che stiamo avvertendo le famiglie. Oggi, (il 7 febbraio ndr.) sono rientrate quattro classi della primaria; per la secondaria, invece, non è cambiato granché. Nel decreto non si fa più riferimento alla mensa e al distanziamento di due metri: ciò significa che la scuola, in autonomia, può decidere sugli spazi». «Il passaggio alla nuova normativa da noi è stato tranquillo» afferma il dirigente del comprensivo di Porto Mantovano, Monica Maccarrone. Che aggiunge: «Noi non avevamo casi da rimodulare tanto che proprio oggi (ieri, ndr.) tre classi sarebbero comunque dovute rientrare in base alla vecchia normativa, visto che scadevano i dieci giorni di isolamento. Ora abbiamo solo delle Dad integrate. Insomma, il momento è buono. Incrociamo le dita».

Per Sandra Sogliani, responsabile dell’ambito 20 che raggruppa le scuole del Basso Mantovano, «il cambio della normativa ha fatto sì che quasi tutti gli studenti siano rientrati in classe». Sottolinea, però, «la difficoltà dei dirigenti di avvertire i genitori in così poco tempo visto che indicazioni precise sono arrivate solo domenica». Chiude Roberto Capuzzo, responsabile dell’ambito 19 alto e Medio Mantovano: «Anche da noi i rientri sono stati molti, ma quanto lavoro per far sì che tutto fosse pronto». Capuzzo è anche preside del Bonomi-Mazzolari: «Da noi sono rientrati 150 studenti, tutti vaccinati. Ora in Dad non c’è nessuno. Le nuove norme ci aiutano meglio a gestire la didattica in classe, anche se è molto faticoso perché tutti i giorni ci sono da controllare i green pass degli studenti».

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