In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni
L’INCHIESTA A CREMONA

Mantova, il primario del Poma Boccia accusato di corruzione

Il responsabile di Chirurgia avrebbe favorito un fornitore in cambio di viaggi e cene. «Accuse infamanti, io totalmente estraneo»

1 minuto di lettura

MANTOVA. Luigi Boccia, primario del reparto di Chirurgia dell’ospedale Carlo Poma è accusato di corruzione e turbativa di gara pubblica. Secondo la Procura di Cremona, che ne ha chiesto il rinvio a giudizio, Boccia, 57 anni, avrebbe favorito Francesco Ganino, anche lui imputato, dipendente della Bbraun Milano spa, società fornitrice di prodotti ospedalieri. In cambio al primario sarebbero stati garantiti, secondo le accuse, favori di vario genere come una cena di reparto pagata 2.400 euro al ristorante Corte Campione di Bagnolo San Vito, il 21 dicembre del 2018 e la sponsorizzazione di viaggi di lavoro e con la famiglia per 22.829,31 euro. Al primario, inoltre, sarebbe stato garantito di essere chiamato come relatore a diversi convegni. Boccia e Ganino sono accusati in concorso di corruzione e turbativa di gara pubblica.

Stando all’inchiesta cremonese, il medico avrebbe favorito la Bbraun attraverso la commissione della gara pubblica Arca – piattaforma di Regione Lombardia – indetta il 18 gennaio del 2017 per la fornitura di dispositivi per la videolaparoscopia. «Vengo accusato – ha spiegato ieri sera Boccia – di aver dato un punteggio alto alla Bbraun per fare in modo che l’appalto andasse a loro. Ma è una follia, è un’affermazione non realistica: non sono i medici a decidere a chi va l’appalto: il mio parere, come quello degli altri colleghi che fanno parte della commissione, non è vincolante e l’ultima parola ce l’hanno i tecnici di Regione Lombardia che decidono quale azienda scegliere per la fornitura». Boccia si dice totalmente estraneo ai fatti: «Dimostrerò la mia innocenza, nel corso della mia carriera ho sempre operato nella più totale correttezza».

«Sono amareggiato, anzi, distrutto – ha aggiunto il primario del Poma – queste accuse infangano la mia carriera e tutto ciò che ho costruito in decenni di professione. Credo che inchieste simili, basate su accuse infamanti, danneggino l’intera categoria».

Al legale rappresentante della Bbraun, la Procura cremonese contesta una responsabilità amministrativa perché non avrebbe vigilato sulla condotta del suo direttore commerciale Ganino. Nell’inchiesta oltre a Boccia, sono coinvolti altri due medici: Mario Martinotti, ex primario dell’ospedale Maggiore di Cremona e Cosimo Vincenzo Sansalone, direttore del dipartimento di chirurgia generale dell’Asst di Pavia e primario dell’ospedale di Vigevano. Anche loro, sempre stando alle accuse, avrebbero favorito la Bbraun in cambio di viaggi e convegni pagati.

Per quanto riguarda la cena di reparto al ristorante Corte Campione, ad Anna Lebovitz, legale rappresentante di Corte Campione sas, è contestato un reato tributario: avrebbe emesso una fattura non conforme in modo da favorire l’evasione fiscale alla Bbraun. 

I commenti dei lettori