MANTOVA. Uno spiraglio oltre il buio pesto. «Perdere la vista non significa smettere di vivere, si può e si deve andare avanti imparando a vedere con le mani e i sentimenti, per concedersi nuove amicizie e altre opportunità». Parola di Mirella Gavioli, presidente provinciale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici), che a Mantova conta 250 soci. Cifra robusta in termini assoluti, ma povera rispetto alle 870 persone con cecità totale e parziale censite dall’Inps, a cui vanno sommati almeno altri 500 ipovedenti in forma più o meno severa.
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