La Finanza smaschera 25 evasori totali: scoperti anche 308 lavoratori in nero
Le imprese fantasma lasciano un buco di 21 milioni. Reddito di cittadinanza: un milione di euro finisce a chi non ha diritto
Vincenzo Dalai
MANTOVA. Sono venticinque gli evasori totali scovati dalla Guardia di Finanza nel corso dell’ultimo anno. E non è tutto. Nello stesso periodo i militari del comando provinciale hanno anche scovato 308 lavoratori in nero e scoperto illeciti per oltre un milione di euro tra chi ha percepito il reddito di cittadinanza.
Sono solo alcuni dei dati elencati venerdì 24 giugno dal comandante provinciale delle fiamme gialle, il colonnello Andrea Antonioli, durante la sobria cerimonia nella caserma Boccaletti di corso Garibaldi in occasione del 248esimo anniversario di fondazione della Guardia di Finanza.
Era il 1774 quando il re di Sardegna, Vittorio Amedeo III volle costituire la Legione Truppe Leggere con compiti di vigilanza finanziaria. Le stesse attribuzioni di polizia economico-finanziaria che contraddistinguono ancora oggi il Corpo, nel XXI secolo. Il colonnello Antonioli, oltre al ringraziamento al personale dipendente «di ogni ordine e grado per l’impegno e la dedizione al lavoro che quotidianamente svolge al servizio della collettività», ha elencato la consistente attività svolta dalle fiamme gialle mantovane nell’arco di diciassette mesi tra il primo gennaio del 2021 e il 31 maggio scorso.
Alcuni risultati spiccano tra i 2.800 interventi operativi e le 189 indagini delegate dall’autorità giudiziaria. I venticinque mancati contribuenti, risultati totalmente sconosciuti al fisco, hanno lasciato nelle casse dello Stato un buco di 21 milioni di euro di Iva, mentre a fronte dei 308 lavoratori in nero, sono stati denunciati venti imprenditori. Nei vari fronti su cui è impegnato il Corpo, è rilevante il contrasto alla criminalità organizzata. E i dati non possono non suscitare sorpresa e apprensione. In applicazione della normativa antimafia sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 24 persone e proposto il sequestro di beni o denaro per oltre 300mila euro. Mentre i provvedimenti di sequestro operati nei confronti di personaggi connotati dalla cosiddetta “pericolosità economico-finanziaria” ammontano a un valore di 400mila euro.
La Guardia di Finanza ha anche eseguito 1.134 accertamenti su richiesta delle prefetture, la maggior parte relativa alla certificazione antimafia.
Ulteriori attività volte a garantire la tutela della trasparenza e la legalità del sistema economico-imprenditoriale hanno portato alla denuncia di 80 persone per reati fallimentari, con un arresto e distrazioni di beni per almeno 18 milioni di euro.
Sul versante della tutela della spesa pubblica i militari di corso Garibaldi hanno scoperto frodi a danno del bilancio nazionale e comunitario pari a 390mila euro – quasi la metà del totale di 811mila erogato, mentre sui 118 controlli effettuati su ticket sanitari e prestazioni sociali agevolate ben 99 sono risultati irregolari per una frode accertata di oltre un milione di euro e conseguenti 101 denunce.
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